Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      8 STORIA FIORENTINAlervi render grazie colle parole , ma bene di far sì coli' opere, per quanto il sapere e poter mio si distenderanno, die voi dell' elezione vostra fatta nella persona mia a questo supremo grado, non abbiate mai a pentirvi per nessun tempo. — »
      Parvero queste parole del gonfaloniere d' uomo libero e non appassionato, e funne da tutte le parti commendato sommamente; ma avendo egli proposto se, stante la pratica tenuta con un mandato del papa, il quale gli chiedeva, era bene mandargli ambasciadori, o no, Filippo d' Anton del Migliore, il quale riferì per li sedici gonfalonieri, de'quali egli era uno, disse più tosto con audacia che con veemenza, queste formali parole, cavale da me così confuse e mal composte, come furono scritte , del libro pubblico delle Relazioni, datomi di propria mano dal duca Cosimo :
      « Per loro intesa la proposta del gonfaloniere, s' è intra di loro disputato e in prò e in contro, e arguito tutte le ragioni di tutte le parti, e ultimamente di sedici che sono in numero, sono divisi in due: dodici, che gli ambasciadori non si mandino, quattro che sì; atteso il parlare-del gonfaloniere, non perchè si discostino dalla pace, nè per essere ostinali, ma perchè non si pensano eh' egli abbia a giovare, si risolvono a non gli mandare, consideralo che altra volta siamo stali richiesti da monsignore di Tarbes, quando si poteva sperare di convenire con persone accette, e tutto è stato vano; atteso che questo mandato pare che venisse in principio con bugie, fa loro temere di loro e di chi Io manda, e questa gelosia gli fa essere in questa oppe-nione: lamen perchè vedono quanto sia pericolosa la guerra, e quanto si desideri la pace, vorrebbono quello s' avesse a fare , senza gli oratori si facesse. Gli altri e tutli a quattro atteso queste ragioni e all' incontro vedendo i pericoli della guerra ed i comodi della pace, e che si patiscano tanti incomodi solo per venire a tali effetti, e che costui è venuto dal papa con brevi e lettere reiterate, e chiede oratori , ancoraché per li modi passati si sia vista 1' oslinazion del pontefice, e che ogni volta che si resti nella libertà , nello stato e nel dominio, parendo che ogni volta che queste cose sileno ferme, che dell' altre si possa farlo , perchè non facendo altri effetti che i passati hanno fatto, che la città è gloriosa, e che a' vicini nostri, scoperta la mente del papa, siate venuti in compassione, e che per questo s' acquisii dentro e fuori, massime essendosi veduto che Dio per grazia particolare ha mantenuta la città, e quando non si faccia altro che T umiliazione, la quale è primo precetto di Dio per unir dentro la città, e per farla venire in più compassione de' vicini, e se non per altro, per far la volontà di Dio, che sia da farlo, ed onorarlo. »


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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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