Storia fiorentina (volume II) di Benedetto Varchi

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      LIBRO UNDICESIMO 7
      scoglio, o sopraffatta da' cavalloni, non si sommerga, ha di spedissimo c d' arditissimo piloto mestiere, quale conosco e confesso ingenuamente non esser io, sebbene ho, per esser, tutto il tempo faticato della mia vita ; ma quello che in tanta burrasca ed in cosi tristo temporale mi ricrea non poco e mi conforta, è che io nè piloto solo, nè voi soli rematori esser dovete, ma io non 'meno rematore che piloto, e voi non meno piloti che rematori; perciocché io non intendo di pigliare partito alcuno di momento nessuno, senza non dico la saputa, ma la volontà e deliberazione vostra. »
      « Vede ciascuno di voi, prestantissimi cittadini, e sente, rimbombando tuttavia d' ogn' intorno l'artiglierie, in quul termine si trovi ora e in quanto frangente questa nostra, non soglio dir misera e meschina, ma bene afflitta e travagliata città, alla quale mancano, si può dire, dalla giustizia della causa e l'ardire in fuori, tutte le cose; e niuno ha gli occhi della mente si offuscati , che non vegga che ci conviene fra poco tempo a uno di questi due partiti necessariamente venire , o combattere, o accordare ; il combattere co' nemici è pericoloso, 1'accordare col papa diffìcile, volendo noi, come vogliamo, non solamente confermare la libertà, e che ci sia restituito tutto quanto il dominio, ma ancora, che il presente governo non s' alteri in parte alcuna ; per la qual cosa io per me, e così mi persuado di ciascuno di voi, prestantissimi cittadini, ho tutta la fede e speranza mia ih Gesù Cristo figliuolo di Dio e nostro particolar re ; in lui solo confido, a lui solo mi rimetto, alla cui onnipotente maestà non mancheranno modi di salvarci e di liberarci, quando a lei parrà che sia tempo, o che noi mediante l' opere nostre il meritiamo; e già risuona da per tutto, che lo imperadore rispetto all' eresie luterane, e agli apparecchiamenti nuovi del Gran Turco per tornare a riassaltare l'Austria, sarà in breve costretto a dovere con tutte le sue genti ritornarsene nella Lamagna ; laonde io vi conforto come so il meglio, e vi prego quanto posso il più, che seguitando di fare per l'innanzi come avete fatto infin qui, vogliate modestamente comandare e prontamente ubbidire a chi si conviene, nè vi paia fatica di sovvenire in così grande e urgente necessità la dilettissima patria vostra, anzi voi medesimi e gli stessi figliuoli e le proprie mogli, perchè non vada a ferro e a fuoco ogni cosa, non solamente col consiglio, ma eziandio, quando bisognerà, di pecunia, pagando tostamente e volentieri quello che al comune vostro dovete, e tenendo fornita e abbondante la piazza, il più che da voi si può, di grano e di tutti i camangiari, ricordandovi che cosa naturale è, e Ua uomini prudenti, il non curare di perdere una parte perchè il tutto si salvi. Quanto a me io non ho animo, prestantissimi cittadini, di vo-
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Storia fiorentina (volume II)
di Benedetto Varchi
Borroni e Scotti Milano
1846 pagine 476

   

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