Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      Il primo parto della Granduci/essa 621
      La nobiltà senza spada, e la cittadinanza, fu ricevuta dai Taù dei cavalieri di Santo Stefano.
      Alle sei, l'arciduchessa Maria Luisa, preceduta dal furiere e dagli uscieri ed in mezzo a quattro guardie nobili, dal suo Maggiordomo maggiore e dalla Maggiordama, col treno dei ciambellani e delle dame del suo seguito, andò all'appartamento della Regina di Napoli, che l'attendeva; e tutt'e due con doppio seguito di ciambellani e di dame si recarono alla stanza da letto della reale puerpera, dove l'aspettava Leopoldo II, che si trattenne con la suocera qualche minuto in colloquio particolare, intanto che nella sala della funzione si facevan collocare dai ciambellani, nei posti assegnati, le cariche di corte, i ministri, le dame, la nobiltà, ecc.
      Quando tutto fu in ordine, il Gran Ciambellano ne avvertì il Sovrano, che si diresse subito a "quella volta. Gli staffieri formavano due ali dal secondo « ricetto » alla sala. Apriva il corteggio per recarsi alla sala dove si sarebbe amministrato il battesimo, un usciere e il sottofuriere ; quindi i paggi coi loro precettori ; i camerieri, il furiere, i ciambellani e i consiglieri, il Sovrano e la Reale Comare (la Regina di Napoli). Dopo di essi la granduchessa Maria Ferdinanda e l'arciduchessa Maria Luisa coi loro maggiordomi. Finalmente la bussola con la Maggiordama maggiore che teneva la prole, preceduta da un cameriere ed un usciere, circondata da due ciambellani e da quattro guardie del Corpo.
      Venivan dopo le dame di Corte, le signore di camera, il protomedico, la camerista, l'ostetrica, la donna di' guardaroba, la servente di camera e la levatrice.
      L'ingresso nella sala fu annunziato dall'orchestra'con una marcia, mentre che il Sovrano andava al suo inginocchiatoio di faccia all' altare ; e al lato di questo, due altri per la Comare, la granduchessa Ferdinanda e l'Arciduchessa Maria Luisa. Entrata la bussola, da un ciambellano che le diede di braccio, scese la Maggiordama con la rcal prole, che consegnò subito al Maggiordomo maggiore che la prese sulle braccia, dalle quali gliela cavò la Maggiordama e la pose


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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