Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      Firenze J "ecchialarg-a tavola nel mezzo, ove sedevano varii commensali, ai quali veniva servita una lautissima cena.
      Era un improvvisare e un cantare versi dappertutto, pur troppo, di Dante e del Tasso ; quest' ultimo, però, era il preferito, col solito canto d'Erminia senza contare i fanatici della Pia de'Tolomei, e della morte del conte Ugolino. InsommaI fuochi sul Ponte alla Carraia. Da un quadro di Giovanni Signorini (fot. Brogi).
      fra chitarre, tamburi, tromboni, urli e schiamazzi, pareva che quel tratto d'Arno fosse il paese di Cuccagna. Si vedeva la gente felice, che godeva, sicura dalle carrozze, ma non da qualche cozzo di barca o da qualche remata, e che non aveva il fastidio enorme del nauseante puzzo del sego delle padelle, che se lo godevan tutto coloro che passeggiavano nel Lungarno. Ala più di essi lo gustavano fino alla ripugnanza i granatieri, i quali, afflitti dall'alta uniforme, perchè quel giorno era gala, col morione di pelo da far venire una congestione,


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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