Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      Il carro veniva senza riguardo di spesa arricchito « di fuochi artifiziati e lavorati, di bombe, girandole, e razzi nobili in grandissima copia ; » ed al tempo di Leone X si cominciò ad incendiarli - come si continua a fare oggi - con una colomba di fuoco lavorato. Per quanto la famiglia Pazzi stabilisse di fare un carro che doveva servir per sempre, con l'andar del tempo però, si guastò e si rovinò in modo che bisognò farne un altro ; e fino al giorno d'oggi ne sono stati costruiti diversi. L' ultimo, quello attuale, è posteriore al secolo XVII e fu ridipinto il 6 aprile 1765. Fino dal 1710 il carro del sabato santo si conservava « in un casolare spal-cato » in Via Borgo Allegri, ceduto in affitto por nove scudi l'anno a Francesco de'Pazzi, con atto del 29 giugno 1710 da Bartolommea Foggini nei Baldini. Quando poi nel 1864 il Comune di Firenze assunse l'onere di celebrare la festa del sabato santo, il carro fu trasportato in uno stanzone sul Prato, ove si conserva anche quello di San Giovanni, dipinto dal Pontormo.
      Questa, in succinto, la storia dello scoppio del carro, che richiamò sempre in Firenze una folla enorme, più specialmente però di contadini, e di montanari, i quali traggono dallo scorrer rapido della colombina, sulla corda tesa per incendiare i fuochi del carro, o dall' interrompere la corsa ed anche tornare indietro, il lieto o tristo presagio per il raccolto futuro. E questa è ui^a superstizione così radicata, che dura anche oggidì, sebbene un po' più fiacca.
      E un fatto però, che la funzione del sabato santo ha richiamato sempre a Firenze molta gente; ed i forestieri ci si spassano in modo da non dirsi. Anche quei sovrani e principi esteri, che per avventura ci si son trovati e che hanno assistito alla curiosa cerimonia dello scoppio del carro ne son rimasti ammirati non per il fatto di veder bruciar delle girandole e dei razzi a mezzogiorno, ma per la tradizione e la costanza del popolo in essa, e per l'entusiasmo che desta cotale funzione.
      Fino alla metà del secolo, lo scoppio del carro era uno dei


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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