Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      530 Firenze J'eeel/iaAjDpena passava qualche serva, o qualche vecchia, il più audace si staccava dal gruppo; e in punta di piedi, quasi avesse timore di svegliare chi egli pedinava, con gli occhi intenti come un ladro, col tremito per la paura d'essere scoperto, e ricomponendosi a un tratto col viso bianco, al primo movimento brusco che vedeva fare, si curvava trattenendo il respiro con le braccia tese, e la scala che sventolava fra le mani ; quindi cogliendo il momento propizio, staccava una corset-tina e l'attaccava urlando raggiante di gioia: — La l' hae !... la l' hae !... —
      E un coro di fischi dei compagni del prode, e di risate di coloro che passando avevan veduto ciò che il ragazzo stava facendo, avvertiva la vittima della burla fattale ; ed essa si voltava invelenita strappandosi la scala e minacciando gli insolenti, che le rispondevano con un' altra fischiata e trattandola male.
      V'era poi chi non se ne faceva nè qua nè là e si staccava la scala buttandola via; ma vi erano anche le sospettose, le permalose, che procedevan guardinghe voltandosi indietro ad ogni passo ; e per evitare un guaio talvolta andavano incontro a un altro, inciampando nelle persone che davan loro di smelensite, perchè camminavano con la testa voltata indietro, o facendo appena in tempo a scansarsi da una carrozza o da un baroccio. Ma eran tutte precauzioni inutili, perchè prima o poi la scala gliel' attaccavano. E allora il coraggioso che era stato più abile, si sentiva appioppare un' ombrellata o un ceffone, e le fischiate e le risate eran più clamorose che mai. Quelle che non facevano in tempo a colpire, minacciavano con la mano i birichini che ne dicevan loro di quelle senza babbo nè mamma, facendo gesti d'ogni specie.
      Questa della scala di mezza quaresima è forse 1' usanza che ha conservato più il suo carattere, a motivo dei monelli che a Firenze si mantengon sempre veri e legittimi come gli antichi.
      Basta sentirli aprir bocca !


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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