Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      516 Firenze Vecchia
      eccezionali, si davano festini e balli di quaresima come di carnevale.
      Il primo giorno di quaresima seguendo ognuno l'esempio della Corte Medicea, corrotta e bigotta, si invadevano le chiese dove si benedivano e si distribuivano le ceneri d'olivo.
      Nelle domeniche poi, fino a quella delle palme, con grande concorso di popolo e di nobili si tenevano le fiere delle noc-ciuole. Anche il Granduca, la Granduchessa ed i serenissimi Principi, si recavano ogni domenica dov'era la « stazione » cioè, ad una delle chiese del suburbio più prossime alla fiera; e quindi colle loro carrozze, a due, e anche a quattro cavalli, facevano il « passeggio » per non chiamarlo corso come nei giorni di carnevale.
      Le cerimonie religiose che si facevano in antico e sotto i Medici, che durarono fino ai primi del nostro secolo, erano innumerevoli; nella città c'era un movimento quasi come per carnevale. La differenza stava soltanto nel genere del divertimento. Le prediche tenevano il primo luogo.
      In Duomo si cercava sempre d'avere un predicatore di cartello - come si direbbe per i cantanti - da far concorrenza a quello di Santa Maria Novella o di San Marco, che essendo quei frati dell' ordine dei predicatori, erano delle vere celebrità.
      Entrando in una chiesa nel secolo XVII, pareva d'entrare in una profumeria, tanto era esagerato l'uso nelle dame come nei gentiluomini, di profumarsi.
      Secondo la moda di Spagna, che allora in fatto di eleganza dettava legge a tutta l'Europa, gli odori più in voga erano l'ambra, lo zibetto, ed il muschio ; odori acutissimi, che oggi non si potrebbero sopportare nemmeno all' aria aperta : ed invece profumavano i guanti, i ventagli, gli abiti, e perfino la cioccolata e le bevande!...
      Il Granduca con tutta la Corte assisteva quasi sempre alle prediche che si facevano in Duomo ; onde il concorso era enorme. Tant' è vero, che chi voleva esser sicuro « di aver buon luogo » - dice un cronista in certi suoi ricordi mano-


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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