Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      462. Firenze Vecchia
      sima si mangiava il caviale che allora lo davano a fette ed era squisito; oppure le aringhe, o i fichi secchi, le noci, e le mele secche : insomma tutto ciò che poteva esservi da spender poco e da far companatico.
      Il vino a que' beati tempi costava quattro o cinque crazie il fiasco e se era vecchio, sette crazie - cinquanta centesimi ! - Quando s'arrivava alla raccolta, se l'annata era stata abbondante non costava quasi nulla. Tant' è vero, che vi furono delle annate eccezionali in cui la gente andava ai conventi delle monache di Santa Maria Maddalena, del Maglio, di Santa Verdiana e ad altri, con certi fiaschi che parevan barili, e glieli empivano per una crazia, cioè sette quattrini - dieci centesimi - e molto spesso la buona monachina regalava una mela alla bambina o al ragazzo che andava a prendere il vino.
      Sembrano queste minuzzaglie, notizie insulse e da non doversene tener quasi conto ; ma in una storia di costumi e di usi, non è ozioso il ricordare anche le cose minime e di secondaria importanza.
      Le pratiche religiose in ogni famiglia erano osservatissime; forse più per abitudine che per convinzione: ma tutti figuravano di farlo per coscienza.
      Quando suonava mezzogiorno, nelle case e nelle scuole si diceva 1' Angelus Domini ; molti bigotti si levavano il cappello anche per la strada e si segnavano biascicando la prece. La sera alle ventitré, un'ora prima dell'Ave Maria, si diceva il Credo per gli agonizzanti ; e alle ventiquattro l'Angelus Domini come a mezzogiorno. All'un'ora poi, in tutte le famiglie s'interrompeva il crocchio o la conversazione per recitare il Deprofnndis. Le nonne, che eran le massaie, troncavano a mezzo le novelle che stavan raccontando ai nipoti e dicevano: — Bambini, diciamo il Deprofundis a'nostri poveri morti. —
      Tanto all'alba quanto a mezzogiorno uscivano fuori da Palazzo Vecchio, da Pitti, e da ogni altro Corpo di Guardia i soldati per la preghiera: si mettevano a rango col fucile a


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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