Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      456 Firenze J reechiaXelle famiglie era osservata una parsimonia, una regola, un'economia che spesso si tacciò di grettezza e di avarizia, mentre non era che l'amore dell' ordine, e una contrarietà spiccatissima di farsi scorgere spendendo più del dovere, e non aver poi da pag'are. Si lesinava piuttosto sul desinare, purché andando fuori si fosse vestiti bene, giacche ognuno ambiva di sembrare da più di quello che era. Nelle passeggiate festive, nei pubblici ritrovi, non si vedeva, la folla stracciona e miserabile di altre città : eran tutti vestiti puliti, molti discretamente, diversi bene addirittura. Si vedeva la folla d'una città civile e ben educata, poiché l'ambizione di comparire in pubblico vestiti decentemente non è che un segno di civiltà e di educazione. La differenza fra ricchi e poveri era molto meno marcata di quello che non fosse altrove. Per questo, Firenze fu portata come modello.
      In altri luoghi si vedono i popolani e gli operai che ostentano la libertà e l'eguaglianza, andare con la giacchetta, la blousc e la pipa nei passeggi e nei caffè dove vanno quelli del medio ceto, o borghesi come si dice ora. A Firenze andavano, e vanno ancora, gli operai e la gente dell' infima plebe negli stessi locali praticati dai signori e dal ceto di mezzo; ma appunto per un sentimento d'orgoglio e di eguaglianza vera, si vestono meglio che possono per non far notare la distanza fra essi e loro, perchè i fiorentini hanno sempre sdegnato di portar la livrea della miseria, che altrove si porta con ostentazione di protesta.
      Ecco perchè il fiorentino veniva spesso, dagli altri italiani, tacciato di taccagno e di gretto. Costoro mostravano di non comprendere quanta più dignità, quanto più amor proprio ed orgoglio ci fosse, a non finirsi il salario ubriacandosi nelle bettole, e girar poi la notte cantando e schiamazzando per la città, mentre la famiglia soffre e spesso non ha da mangiare. Preferiva invece di vestirsi meglio, e spendere il guadagno in famiglia. Con questo non si può dire che Firenze fosse una città di santi e di modelli di virtù : troppo sarebbe ; ma generalmente la popolazione era morigerata e civile.


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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