Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      Il Ghetto
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      un sensale di cavalli conosciutissimo, ed era, a quei tempi, l'unico ebreo che maneggiasse i destrieri.
      Era curioso il veder la mattina molti di cotesti ebrei con la balla legata dietro le spalle che uscivano di Ghetto a due e tre per volta per andare per la campagna o per le case a vendere la ghinea, la tela d'Olanda, le pezzuole d'Aleppo, e il cambrì. La maggior parte di essi facevan a credenza ed avevan le loro case fisse, ove vendevano a un tanto la settimana. E se non era puntuale l'avventore, era puntuale l'ebreo d'andare a riscuotere i denari!...
      In Ghetto avevan le Sinagoghe o Scuole, gì' istituti d'istruzioni pei ragazzi e le botteghe ove si vendevano i commestibili alla loro usanza. Xell' insieme, quando lì non c'eran che ebrei non stavan male. Era una specie di repubblichetta ; lo star chiusi a quel modo, mentre a prima vista poteva sembrare, ed era una crudeltà ed una barbarie, a molti di essi pareva un benefizio, e ci stavan volentieri, perchè così nessuno vedeva ciò che accadeva là dentro. Ed infatti, c'era fino a notte inoltrata un giuoco fortissimo; e le lagnanze di molti capi di famiglia che venivano a scoprire che i loro figliuoli passavan la notte in Ghetto a giuocare, a finire i patrimoni, e a far debiti a babbo morto, arrivarono fino al Granduca più e più volte, senza che trovasse mai il modo di ripararvi.
      Finalmente, il Presidente del Buon Governo, a tempo del gonfaloniere Pazzi, una bella notte fece occupare da una compagnia di granatieri e una squadra di birri tutte le piazzette, i vicoli, gli androni e le scale di quell'immenso laberinto, vennero sfilate le porte dei tre ingressi e portate via. La mattina dopo, quando i buoni ebrei si videro messi così allo sbaraglio, alcuni applaudirono, altri si lamentarono del provvedimento, perchè ormai che erano avvezzi a star chiusi, volevano rimanervi. Ma s'ebbero a chetare, e lasciar gli ingressi senza porte, avendo dicatti che non accadesse loro di peggio. Per misura d'ordine chiesero e ottennero che vi fosse istituito un picchetto di gendarmi. Questo fatto rovinò il commercio.... notturno, e sparì il giuoco clandestino.


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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