Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      La nuova Granduchessa 351
      sogno ce ne sarebbe stato; perchè dopo tutto lo strapazzo - piacevole fin che si vuole - delle feste a Livorno e a Pisa, vi era quello anche maggiore che l'aspettava nella capitale coi ricevimenti, gli spettacoli e le comparse pubbliche, da ringraziare Iddio con tutto il cuore quando sarebbero finite.
      Intanto fino dalla mattina alle dieci, i componenti la R. Anticamera, « in piccolo uniforme » si riunirono nel Quartiere delle Stoffe in attesa dei Sovrani; e per la medesima ora erano state invitate le cariche di Corte, le dame e i ciambellani di servizio, perchè si trovassero alla Villa Tempi fuori della Porta San Frediano, la quale villa era stata prescelta per lasciare le carrozze da viaggio con le quali sarebbero arrivati gli augusti personaggi, e prendere « le mute di Corte. »
      Avendo però i reali sposi anticipato il loro arrivo, essi ed il loro seguito si valsero del tempo acquistato per cambiarsi di abiti, e così far l'ora che le cariche invitate fossero riunite.
      Il suono delle campane di tutte le chiese e le salve d'artiglieria delle Fortezze di Belvedere e da Basso, annunziarono al popolo, che fin dalle prime ore delle mattina si accalcava per le strade dalle quali sarebbe passato il reale corteo, la partenza di esso dalla Villa Tempi. Il suono delle musiche, il rullo dei tamburi, i comandi degli ufficiali alle truppe schierate, il brusìo della gente, l'impazienza dei più fanatici, che cominciavan di già a batter le mani, annunziò che finalmente il Granduca entrava in Firenze con la augusta sposa.
      Bisognava veder Firenze quella mattina! Era splendida addirittura: tutte le botteghe eran chiuse, le case ornate di tappeti ; dai finestroni dei palazzi pendevano arazzi ricchissimi di infinito pregio da destare la meraviglia dei forestieri che non capivano come mai così numerosi e pregevoli oggetti d'arte, che altrove si sarebbero tenuti chiusi gelosamente nei musei, qui si mettessero fuori come pubblico ornamento in occasione di feste. Perciò comprendevano sempre


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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