Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      / primi anni del regno di Leopoldo II 315
      avevano idee umanitarie così vaste, e non sdegnavano di farne compartecipi gl'infelici abitanti di quelle terre che fino allora parevano maledette. Ecco il beninteso sollievo alle masse, che hanno diritto di vivere !
      11 figlio del conte Cammillo, Guido Della Ghererdesca, volle con gli anni continuare la benefica opera del padre; ma il parere discorde di ingegneri, di periti e d'idraulici, fece sì che egli fosse costretto a mandarli tutti a far benedire e sospendere l'esecuzione del suo progetto.
      Però, quello che riusciva difficile, anzi quasi impossibile a tanti barbassori, a tanti periti senza perizia, a tanti ingegneri senza ingegno — come pur troppo anch' oggi ne esistono e si fanno sentire col loro urlare ai quattro venti l'abilità che non hanno - riuscì facile senza tanto strepito e senza tanta boria, ad un uomo oscuro e modesto che tutt'altro aveva studiato in vita sua che l'idraulica e l'ingegneria.
      E quest' uomo fu il fattore di Bolgheri, Giuseppe Piazzanti, che sfornito di teorie ma ricco dei lumi dell'esperienza, con l'osservazione che egli aveva fatto del naturale movimento delle acque durante le pioggie, accecò il canale detto Seggio Vecchio e ne scavò un altro detto Seggio Nuovo, per la qual cosa gli estesissimi campi già paludosi, con esito brillantissimo divennero fertili quanto più si poteva desiderare.
      Il Piazzanti ebbe in riconoscenza dal Granduca « una medaglia d'oro accompagnatagli con onorevolissimo officiale chirografo ; e dal conte Della Gherardesca fu remunerato adeguatamente al servizio. »
      Con tali precedenti, con l'esempio dell'avo, con gli incitamenti del Fossombroni e con le buone disposizioni dell'animo suo, Leopoldo II nel 27 aprile 1828 emanò l'editto per il bonificamento della Maremma a spese dello Stato.
      1 lavori cominciarono sulla fine del 1829 e vi furono impiegati circa cinquemila operai concorsi da varie parti della Toscana, da altri .Stati e dall' estero, sotto la direzione del cavalier Alessandro Manetti, che era alla immediata dipendenza del Granduca.


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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