Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      Il matrimonio del Granduca 22 XI canonici si riunirono daccapo; ma vedendo che non potevano spuntarla per un verso, vollero spuntarla per un altro. Decisero perciò che stava bene che le sole quattro dignità ecclesiastiche avrebbero ricevuto i Sovrani ; con questo però : che nessun altro doveva precederli, come negli altri servizi di chiesa : per conseguenza tutto il corpo diplomatico, le magistrature e la Corte nobile, dovessero restar fermi nell' interno del coro.
      E cosi anche questa difficoltà fu appianata. Ala neanche a farlo apposta, ne sorse un' altra, di poca entità è vero, ma pure ci fu. A questa però venne rimediato con una finzione diplomatica.
      II conte Einsiedel che s'era rassegnato per forza, ma con la bocca amara a non far da testimone, si credeva una specie d'autorità, tanto più che per la cerimonia in chiesa gli venne assegnato il posto tra i ministri esteri. Perciò fece domanda che « le persone di suo servizio potessero assistere al matrimonio fra le persone addette alle due Corti. » La domanda parve eccessiva, tanto più che lo stesso Einsiedel era stato così rigoroso, in fatto d'etichetta, da fare assegnare al consigliere Kindermanu, contro il parere del marchese Piatti e del Rospigliosi, il posto fra i segretari di Legazione, anziché fra quelli dei ministri esteri, adducendo che il Ivindermann era « un semplice incaricato per l'unico atto della renunzia da farsi dalla sposa sulle ragioni del trono di Sassonia. »
      Voleva perciò che quel posto dovesse spettare invece al barone di Budberg, come segretario aggiunto alla sua missione. 11 Kindermann non voleva cedere ; ma finalmente fu accomodato anche lui, e fu messo fra i forestieri presentati.
      Ala per tornare alla pretesa affacciata dall'Einsiedel, il consigliere segretario di Stato Eossombroni, per non destar la suscettibilità e al tempo stesso non urtar quella delle cariche di Corte, vedendosi messo alla pari delle persone di servizio del ministro sàssone, stabilì zitto e cheto col segretario d'eti-tichetta che questi figurasse d'essersi dimenticato della domanda dei biglietti : e così fece.


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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