Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      La malattia di Ferdinando III
      2 1 IEd i priori, commossi da tanta premura del loro Gonfaloniere che non permetteva che facessero brutta figura, deliberarono di autorizzare lo stesso signor marchese Corsi a domandare in nome del Magistrato loro l'opportuna facoltà di valersi nelle pubbliche comparse dell'abito di cerimonia più decoroso dell' attuale, di color nero con rivolte di scarlatto o cremisi, e dell' uso della berretta concertandone la forma col signor Avvocato Regio, e con chi altro occorresse. «
      Ed il nuovo abito e la berretta ebbero la « sovrana approvazione » e costarono la egregia somma di L. 946.3.4.
      Furon pagate poi al sarto Francesco Piacenti altre vcn-totto lire « per valuta del figurino e per la sua mercede di funzioni » per la esecuzione di quegli abiti, nei quali il Magistrato fu contento come una pasqua di potersi pavoneggiare più bello di prima « nelle pubbliche comparse. »
      La mattina del 2 di aprile alle undici fu dal Granduca ricevuto in udienza privata l'Arcivescovo di Firenze, che gli andò a far la visita di congratulazione, nel tempo stesso che il re di Napoli metteva il colmo alla sua spudoratezza facendo cantare un solenne Te Denm alla Santissima Annunziata « in rendimento di grazie per i felici successi del suo regno; » ed al Te Denm intervenne a faccia fresca tutto il corpo diplomatico, la nobiltà, 1' uffizialità, escluse le dame. Meno male che le signore non furono complici di tanto misfatto !
      In memoria di quei «felici successi, » Ferdinando I re delle due Sicilie, oltre al Te Denm, ebbe l'empietà di porre un voto alla Santissima Annunziata, consistente in una lampada d'argento ricchissima col motto: Mariacgenitrici Dei Ferd. I Utr. Sic. rex Don. d. d. ami. 1S21 ob pristillimi imperii decus, ope ejns prestantissima recuperatimi.
      La risposta al voto dello spergiuro Nasone che passò allora inosservato, perchè nessuno è profeta, parve quella quasi miracolosa dell'arrivo in Firenze, che portò molta consolazione ai Sovrani, nella sera di quello stesso dì 2 aprile 1821, del piccolo principe Vittorio Emanuele accompagnato dallo scudiere marchese Torre, dalla camerista, dalla balia, da una


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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