Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      192 Firenze Vece hi aerano le principali cariche delle corti napoletana e toscana. Le truppe schierate dalla Porta a San Frediano fino a Via Alaggio e sulla Piazza Pitti facevano ala, e dalla Fortezza da Basso vennero, al solito, tirate 101 cannonate per salutare il suocero di Ferdinando IIL Dopo breve soggiorno, il re delle due Sicilie ripartì per Vienna, dove andava a conciare per il dì delle feste i suoi infelicissimi sudditi.
      Ferdinando III, a causa dei sospetti che la frammassoneria aveva sulla fedeltà e la lealtà del re napoletano, volle andare a Livorno (mentre « re Nasone » partiva per la via di Bologna), e ivi trattennesi qualche giorno per vedere un po' da sè ed informarsi che vento spirava su quell' andata al congresso delle tre potenze della Santa Alleanza.
      Aia passò un brutto momento, perchè da una congiura di frammassoni fu stabilito di entrare all'improvviso in teatro, dove il Granduca per dimostrar piena fiducia vi si recava senza nessun apparato birresco, e fargli firmare per forza la costituzione.
      Il colonnello Casanova, comandante il reggimento di stanza a Livorno, avendo potuto subodorare la cosa, pensò di tentare un colpo, non tanto per farsene onore presso il sovrano, quanto per l'utile che gliene sarebbe venuto.
      Perciò, appena si fu assicurato che il Granduca era in teatro, senza far battere il tamburo, fece svegliare silenziosamente tutto il reggimento, e messolo a rango sotto le armi andò con quello a circondare il teatro, chiudendo il passo a chiunque.
      Quindi, presentatosi nel palco del Granduca, disse ad uno dei ciambellani di servizio che egli aveva urgente necessità di parlare sul momento al sovrano. Il ciambellano vedendo il colonnello in tenuta di servizio, con la sciabola sguainata, avvisò subito il Granduca di ciò che avveniva. Ferdinando fattolo passare e sentito di che si trattava, uscì subito col colonnello Casanova, ed entrò in carrozza scortato da tutto il reggimento che lo chiuse in un quadrato. Arrivato a palazzo, il Granduca riconoscente strinse la mano al colonnello


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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