Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      Il Congresso ili l"icnna : nuovi torbidi in Italia 149
      e poi lasciò che le Corti europee congregate a Vienna, piene di sbigottimento mal dissimulato da un'alterigia che tradiva la paura, emanassero il 13 marzo 1815 una dichiarazione dicendo che Napoleone con la sua fuga s'era posto fuori della legge, ed « aveva distrutto il solo titolo legale al quale si trovava unita la sua esistenza. » Perciò esse erano fermamente risolute a mantenere il trattato di Parigi del 30 maggio 1814.
      Erano tutti bei discorsi, ma intanto a Parigi una settimana dopo vi rientrava Napoleone, alla testa delle stesse truppe che il fuggente re gli aveva mandato contro per combatterlo !
      Murat non sapendo che piega potesse prendere la faccenda del cognato, ed impressionato dagli armamenti dell'Austria in Italia, pensò, con poco senno, di giuocar la carta di diventar lui re d'Italia, lusingando il desiderio dei liberali pei quali questo era il loro sogno accarezzato.
      Per conseguenza, il 30 marzo 1815 mandò da Rimini un « magniloquente proclama » in cui affermava che era venuta l'ora nella quale dovevan compirsi gli alti destini d'Italia, poiché « la Provvidenza » che a quanto pare glielo aveva confidato in segretezza « chiamava gli italiani ad essere una nazione indipendente. »
      « Ed a qual titolo » esclamava il gran Giovacchino « popoli stranieri pretendono togliervi questa indipendenza, primo diritto e primo bene d'ogni popolo? A qual titolo signoreggiano essi le vostre contrade? A qual titolo s'appropriano essi le vostre ricchezze per trasportarle in regioni ove non nacquero? A qual titolo, finalmente, vi strappano i figli destinandoli a servire, a languire, a morire lungi dalle tombe degli avi ?
      « No, no, sgombri dal suolo italico ogni dominio straniero ! »
      E via di questo passo, come se gli italiani abboccassero ancora a queste buffonate rettoriche, che altro non nascondevano sennonché la convinzione in chi le diceva, di parlare ad un branco di pecore : ma quel branco di pecore aveva


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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