Firenze vecchia di Giuseppe Conti

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      130 Firenze 1 ''ecchiaprime spese imposte alla Comunitą dalla granduchessa Baciocchi, fu quella, pareva oramai una fatalitą!, di 21,000 franchi per l'addobbo della loggia dell' Orcagna in occasione della Festa degli Omaggi, come si continuava a chiamare con una certa ostentazione, la festa di San Giovanni.
      Pareva proprio che le donne destinate da Napoleone all'onore del trono, si dessero la mano per far sprecare tanti denari nel padiglione sotto il quale sfoggiavano la loro autoritą !
      La signora Baciocchi perņ, per quanto risguardava le leggi, non aveva facoltą di modificarne o di promulgarne alcuna. Certe cose le faceva da sč il suo augustissimo fratello, il quale, eli quando in quando, lusingava l'amor proprio dei fiorentini perchč stessero zitti. Uno di questi colpi di scena Napoleone lo fece il 9 gennaio 1811 col decreto che ristabiliva l'antica Accademia della Crusca « particolarmente incaricata della revisione del dizionario della lingua italiana, e. della conservazione della puritą della lingua medesima. »
      Per gli accademici fu stabilito un assegno annuo di 500 franchi; di 1000 franchi agli incaricati della compilazione del dizionario; e di 1200 al segretario.
      Il 22 gennaio 1813 alcuni membri del Consiglio Comunale per richiamare alla memoria i fatti inseriti nel pubblico giornale del Dipartimento usarono queste parole : « che la capitale dell'Impero, penetrata da giusta indignazione contro il tradimento del generale prussiano, e sviluppando nelle attuali circostanze di una guerra contro i nemici del riposo d' Europa i sentimenti di amore verso il nostro Augusto Sovrano, aveva offerto 1111 reggimento di 500 uomini di cavalleria e con vero patriottico entusiasmo ha dichiarato che verun sacrifizio non le sarebbe costoso per sostenere l'onore nazionale, lusingandosi non senza ragione che il di lei esempio sarebbe seguitato da tutte le buone e fedeli cittą dell'impero, per rimettere in piede una imponente cavalleria volontaria in riparo della perdita occasionata dalle intemperie del clima. » Dicevano inoltre, che Firenze, come una delle buone cittą, non poteva essere


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Firenze vecchia
Storia - Cronaca - Aneddotica - Costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 702

   

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