Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

Pagina (586/593)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      5-2-2
      storia dei comuni italiani.
      o de'quattro grandi feudatarii o de'nobili minori, non vi fu concordia.
      Non per tanto le cose per Federigo volgevano male nel-l'alta Italia. Erasi collegato col Delfino di Vienna; Amedeo di Savoja, col quale qualche anno innanzi s'era imparentato, gli si manteneva fedele; gli stessi Genovesi erano stati costretti a pacificarsi con lui. In tal guisa poteva al papa intercettare ogni comunicazione con l'Italia. Ma lo chiamavano nel regno le sorde cospirazioni accese dall' operoso pontefice, il quale ai ribelli dispensando profusamente le indulgenze di che godevano i militanti in Palestina, gli allettava con ampie .promesse di averi e d' onori, e vi spediva con illimitata potestà il cardinale Capoccio, nel tempo stesso che gli veniva fatto di scindere da parte ghibellina i Frangipane concedendo loro in feudo il giudicato di Gallura in Sardegna e due principati nella Puglia. Federigo, lasciato suo vicario nell'Alta Italia il re Enzo, si ridusse nel regno. Ma lo chiamavano, da li a poco, in Lombardia le nuove della guerra che i Guelfi vi avevano riaccesa.
      L. Il comune di Bologna era poco tempo innanzi andato ad oste su quello di Modena, e gli aveva tolto Nonantola, San Cesario e Panzano, e spogli ita Imola di molte castella. Gli Imolesi vennero a patti, che furono accettati da'Bolognesi. Inanimito da tali successi il cardinale Ottaviano degli Ubaldini non cessava d'istigare que' di Bologna a imprendere più vigorosamente la guerra e sterminare i ghibellini dopo di avere ridotta quasi tutta Romagna all' obbedienza della Santa Sede. Così, raunato un poderoso esercito, offerse il comando ad Azzo d' Este, il quale, sebbene ricusasse 1' ufficio, vi mandò tre mila cavalli e due mila fanti. Filippo Ugoni, potestà o pretore di Bologna, prese il comando d'una parte dell'esercito, l'altra parte si mosse sotto gli ordini del cardinale. Accamparono a Fossalta due miglia distante da Modena, non senza avere innanzi presidiati i castelli di maggiore importanza. Vi giungeva Enzo con quindicimila uomini, tra Pugliesi, mercenarii Tedeschi, e milizie di Cremona, Reggio, e Pavia, e i fuorusciti ghibellini di varie città. Lo esercito guelfo, stato varii giorni di fronte all' inimico senza venire alle mani, risalì lungo il fiume e lo valicò. Si appiccò la battaglia, che durò tutto il giorno, con


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

Pagina (586/593)






Federigo Italia Delfino Vienna Amedeo Savoja Genovesi Italia Palestina Capoccio Frangipane Gallura Sardegna Puglia Alta Italia Enzo Lombardia Guelfi Bologna Modena Nonantola San Cesario Panzano Imola Imolesi Bolognesi Ottaviano Ubaldini Bologna Romagna Santa Sede Azzo Este Ugoni Bologna Fossalta Modena Enzo Pugliesi Tedeschi Cremona Reggio Pavia Federigo Filippo