Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

Pagina (580/593)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      5-2-2
      storia dei comuni italiani.
      sotto qual si fosse pretesto, mandava legati al Soldano per concludere un trattato, e rompere le relazioni commerciali tra lo Egitto e la Sicilia. Ai popoli dell' isola scriveva in istile di demagogo, si destassero e scuotessero lo ignominioso giogo del servaggio che gli opprimeva, aprissero il cuore alle dolcezze del vivere libero, non fossero da meno degli altri popoli; facessero un primo sforzo, cominciassero a rompere le catene, che la Santa Sede gli ajuterebbe contro il nuovo Nerone.1 Le lettere papali che i frati mendicanti introducevano e diffondevano nel regno, ridestarono la speranza in petto agli oppressi nemici di Federigo. Congiurargli contro non era più atto di ribellione; reputavasi opera meritoria spegnere un uomo colpito da' fulmini della Chiesa. Fu ordita quindi in Puglia una terribile congiura, nella quale erano implicate parecchie cospicue famiglie, ed alcuni cortigiani di Federigo che dovevano trucidarlo. Federigo era in Grosseto nelle maremme Toscane allorché il conte di Caserta, vicario del regno gli fece sapere come Giovanni Presenzano, uno de'complici, gli avesse rivelato ogni cosa. I congiurati, saputo il tradimento, corsero all'armi spargendo, secondo gli ammonimenti d'Innocenzo, la nuova che Federigo era morto in Toscana: ma essendo stati sconfitti, alcuni si salvarono negli stati pontificii; altri, riparatisi nelle rocche di Capaccio e di Scala, assediati, si arresero. Esaminati, confessarono il papa essere capo della congiura. Furono tutti dannati a crudelissimi tormenti. Lo imperatore fece imprimere con un ferro rovente la lettera del papa sopra la fronte a Tebaldo Franco, già suo fedelissimo, e lo fece orrendo spettacolo al. popolo. Il simigliante ebbe intendimento di fare degli altri più notevoli congiurati; ma ne lo sconsigliarono i suoi più fidi. Scrisse poscia a tutti i principi e re d'Europa raccontando l'iniquo attentato. Ne chiama precipuo istigatore il papa; dice averlo confessato, innanzi di patire l'estremo supplizio, i ribelli; cosa incredibile per la nefan-dità sua, ma da cotante testimonianze oramai resa indubitabile ; non ha parole bastevoli a significare il dolore e la vergogna eh' egli prova palesando un tanto sacrilego e codardo
      1 Rayualdus, ad ami. I2ÌG.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

Pagina (580/593)






Soldano Egitto Sicilia Santa Sede Nerone Federigo Chiesa Puglia Federigo Grosseto Toscane Caserta Giovanni Presenzano Innocenzo Federigo Toscana Capaccio Scala Tebaldo Franco Europa Federigo