Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      libro quinto.
      5 il)
      pare che l'affogamento1 di questa sentenzia sia suto lungamente anzi conceputo in bollimento di cuore, quando lo venerabile vescovo di (Frisinga) diletto principe nostro, e frate Ugo maestro della magione dello spedale di santa Maria degli Alamanni, e mastro Piero della Vigna iudice della nostra gran corte, diletti fedeli nostri, li quali noi alla perfine ab-biavamo tramessi al Concilio per compiere del tutto la pace trattata, e'1 sommo Pontefice non li volle attendere pure solamente tre giorni, e non aspettando ancora mastro Gualtieri d'Arci,2 capellano e notaio, e fedele nostro, lo quale per convenenza3 del Papa e de'frati era mandato a noi, e dovea essere atteso da dodici giorni, e era presso a Leone a due giornate, quando la detta malvagia sentenzia fu traboccata. Unque per preghiera di baroni nè di prelati non fue atteso. Appare ancora nella asprezza della pena che la detta sentenzia fu smisuratamente animosa e piena d'orgogliosa vanezza; nella quale lo imperadore di Roma, rettore e sire delle imperiali maestadi, è condennato d'avere offesa la maestade, e non sanza scherno è sommesso a legge quello, eh' è da tutto sciolto, da cui prenderemo temporale pena, con ciò sia cosa che non abbia uomo di sopra, non è in uomo, ma in Dio.4 Ma la spiritual pena, la quale a noi s'avvegna in penitenzia di prete, sì per lo dispetto delle Chiavi, come per altri trapas-samenti della umana malizia, non che dal sommo Pontefice, lo quale noi conosciamo a padre e a signore spirituale, s'egli conosce noi per altretale figliuolo; ma da qualunque prete la ricevemo divotamente osservandola con riverenzia. Per le quali cose appare manifestamente ched egli più per nostro vituperio che per sua iustizia dica che n' abbia sospetto della fede cattolica, la quale noi fermamente in tutti articoli ere-demo , e semplicemente la confessiamo, secondo lo 'nsegna-mento della universale degnità di santa Chiesa. Guardi dunque se la detta sentenzia o processo, avvegna che sia nulla, debba,
      1 Testo latino: Manifeslum namque praecipitium ex praeconcepto jamdudum animi fervore, etc.
      2 Testo ialino: Wallerio de Ocra.
      3 Testo latino : Conniventia.
      k Testo latino : A quo temporales pocnae sumendae cum lemporalem hominem superiorem non habeat, non sunt in homine sed in Uco.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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