Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      libro quinto.
      5 il)
      scioglie sia sciolto, tuttavolta non si trova conceduto in veruna legge divina nè umana, che possa tramutare lo imperio ad suo arbitrio, nè punire temporalmente li Re, togliendo loro i regni, nè iudicare i principi della terra; avvegna che per la ragione de' nostri antichi a lui s'appartenga lo nostro consacramento; ma già per ciò non s' appartiene più in lui lo nostro disponimento, se non come agli altri prelati de' regni che inungono, e sacrano della loro prelatia. Or sia sanza nostro pregiudicio ched egli abbia cotale podestade, è questa della sua plenitudine, e della sua signoria a potere procedere e iudicare, non osservando l'ordine di ragione, sopra tutti quelli che sono sotto la sua iuridizione. E ched egli siccome udito avemo, ha proceduto contro a noi, non per ordine d'accusa, con ciò sia cosa che convenevole accusatore non abbia, nè l'accusa non sia data scritta, nò per ordine di dinunziazione, nò con ciò sia cosa che legittimo dinunziatore non si trova, nè per modo d'inquisizione, con ciò sia cosa che si inuziò in pienità di richiami, non sia stata dinanzi da noi, nè è fatta copia d'alcuno inque-ditore, s'alcuna non è fatta nascosamente, che in plubico non è stato fatto neuno. Dice ancora che tutte cose sono certe e manifeste; ma noi neghiamo alcuna essere certa o manifesta sed ella non è provata in legittimo numero di testimoni : chè così potrebbe ogni giudice iudicare per sè solo, dicendo che '1 fatto sia certo e manifesto, e lasciare l'ordine di ragione, e condennare cui volesse. Ma bene avemo inteso che si levaro contro a noi, nel Concilio, alquanti malvagi testimoni, avvegna che pochissimi. L'uno d'essi fu lo vescovo di Catania a cui noi facemmo prendere lo fratello e lo ncpote per tradimento che voleano fare di noi, ed è nostro capitale nemico; e però iustamente non dovea essere udito. E li altri due, cioè lo vescovo di Terragona, e quello di Compustella, iustamente non si dee loro credere, però che delle bisogne ta-liane non ne sanno niente, sì come uomini nati e stati nelle profonde parti del mondo, l'altra per ciò che furono prestati e ammaestrati, e nella sentenzia si mostrarono molto crudelmente nostri adversari.1 Ma pogniaino che fossono ligittimi,
      1 Testo latino : Et eosdcm venenoìoe tubornalionit inducilo noslrae juslitiae fecit infeitos.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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Concilio Catania Terragona Compustella