Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      libro quinto.
      5 il)
      ogni proposta. E non avendo potuto da San Luigi ottenere una città dove convocare il concilio, nè dai re d'Inghilterra e d'Aragona, i quali non volevano negli stati loro tanto scandaloso spettacolo, s'avviò a Lione città del regno di Arles. Federigo intanto annunziava la vera cagione della fuga del papa; lo accusava come orditore d'una congiura per farlo ammazzare; asseriva serbarne le prove, averlo rivelato i frati mendicanti i quali avevano avuto ordine di corrompere i famigliari del principe.
      Innocenzo il dì 2 dicembre del 12Ì4 giunse a Lione, ove, disperando di trovare luogo più opportuno, gli fu mestieri togliere in pace gl' insulti e le minacce che i canonici della cattedrale fecero ad alcuni chierici suoi caldi fautori, e convocò il concilio pel giugno dell' anno seguente.
      XLIV. Ricevuta la ripulsa alle proposte di pace, Federigo fece guardare i passi delle alpi per impedire l'andata de' vescovi italiani al pontefice. Gli spedì nondimeno in Lione il patriarca d' Antiochia con altri cospicui uomini, ma nulla fu concluso, e il giovedì dopo la festività di San Giovanni Battista il papa aprì il concilio.1 V' erano cento quaranta tra patriarchi , arcivescovi e vescovi, fra i quali pochissimi italiani. Uopo le querimonie d'uso intorno alla corruzione della Chiesa, cosa evidentissima, ma alla quale nè anche i migliori pontefici sapevano porre rimedio—forse perchè, non potevano, essendo i grandi prelati della Chiesa nelle condizioni medesime in cui trovavansi i grandi feudatari delle monarchie — dopo d' avere parlato delle sciagure della cristianità, delle vittorie degl'infedeli, dello scisma de'Greci, delle devastazioni de' Tartari in Roemia, in Ungheria, in Polonia, proruppe
      1 Rispetto a' giorni delle sessioni i cronisti non concordano. Matteo Paris dice che il concilio fu aperto il lunedi dopo la festa del Battista nel refettorio del monastero di San Giusto. Racconta poi che il mereoledì Innocenzo nella chiesa di San Giovanni, invocato lo Spirito Santo, arringò i padri, e prendendo per testo : 0 vos omnes qui transitis per viam, attendile et ridete si est dolor sicut dolor meus, paragonò i cinque suoi principali dolori alle cinque piaghe del Crocifisso: Io le inumane devastazioni de'Tartari ; 2° lo scisma della Chiesa greca ; 5° l'eresia de'Palermi, de'Bulgari, de'Gio-viniani e delle altre sette ; 4° i disastri di Terra Santa ; 5° le ostilità dello imperatore contro la Chiesa , con gran magistero ponendo nell' ultimo luogo lo accuse contro Federigo, le quali erano lo scopo precipuo della convocazione del concilio.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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