Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

Pagina (563/593)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      liíKO quinto.
      501
      figliuola andarsene prigioniera in paese lontano. E peṛ appena
      10 imperatore si part́ da Treviso, Alberico d'accordo coi signori di Camino, si congiunse coi Guelfi, e occupata la città, imprigioṇ gli ufficiali e i soldati di Federigo. Questi, come n' ebbe la nuova, gli mosse contro con le milizie; ma cammino facendo, il marchese d' Este, che era nell' esercito imperiale, temente della propria vita, dà di sproni al cavallo, entra con alquanti che lo seguivano nel castello di San Bonifacio, e vi si chiude dentro senza che valessero a snidamelo le assicurazioni, di Federigo. Il quale desistette dalla impresa di Treviso, dicono, per consiglio del suo astrologo; ma ciṭ al suo cospetto i Trivigiani; e trovatili disobbedienti, diede la città a Pavova, vale a dire ad Ezzelino, che regnandovi da signore assoluto, mozzava teste, impiccava, ardeva, taglieggiava e spogliava a suo talento i miseri cittadini: non dubbii indizii delle orrende enormezze onde ei poscia rese esacrabile
      11 suo nome nella lista dei tiranni d'ogni tempo e d' ogni gente.
      XL. Presidiate Verona e le chiuse dell'Adige, Federigo pasṣ in Romagna. E mentre consumava alcuni mesi'ad espugnare varii castelli, non pochi nobili di Milano, non potendo più patire la predominanza di parte popolare, lo invitavano promettendo di aprirgli le porte della terra. Onde egli, lasciato suo vicario in Romagna il giovinetto re Enzo, mosse lo esercito verso Milano. Quivi da qualche tempo dimorava coniste-Íex pestilenti»! , a tribns Uaratoribus , ut ejus verbis utamur, scillicot Cliristo Jesu, Moyse, et Macometo, totum mundum fuisse deceptum : et duobus eorum in gloria mortuis, ipsum Jesum in liguum suspensum manifeste propo-nens : insuper dilucida voce afGrmare, vel putius mentiri priesumpsit, quod omnes fatui sunt, qui credunt nasci de virgiuc Donni, qui creare naturam et omnia potuisset. Hanc btcresim ilio errore conĺrinans, quod nullos nasci po-tuit, cujus conceptum viri et mulieris conjunetio non precessiti et homo debet niliil aliud credere, nisi qilod potest vi et ratione naturai probare. Iĺec et alia inulta, quibus verbis et factis catholicam f́dem impugnavi!, et impugnai, suo loco et tempore, sicut decet et expedit, manifeste poteruut comprobari. Quo circa universitatem veslram rogamus , monemus, et hortainur attente, in vir-tute ohedientiai per apostolica scripta districte prtecipiendo ; quaiitenus ne «l'ictus Fredericus corda fidelium fallacibus verbis subvertere, vel conlagionc sua possit quomodolibet gregein Domiuicuni maculare, clero et popolo vobis subditis, supradicta piene ac fidclitcr exponatis. — t́ntimi Laterani, duodecimo Calend. Jiliiii, Pontif́catus nostri anno decimo tertio. »
      Maidici Paris, Uisloria Anglorum, pug. 300, Lendini, tO iO.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

Pagina (563/593)






Treviso Alberico Camino Guelfi Federigo Este San Bonifacio Federigo Treviso Trivigiani Pavova Ezzelino Verona Adige Federigo Romagna Milano Romagna Enzo Milano Uaratoribus Cliristo Jesu Moyse Macometo Jesum Grmare Donni Fredericus Domiuicuni Laterani Calend Pontif́catus Paris Uisloria Anglorum Lendini