Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      storia dei comuni italiani.
      nella Marca Trivigiana, ma aveva tirato a parte imperiale Cremona', Parma , Modena e Reggio. Erano città cospicue; ma, osteggiate da più potenti comuni che ne usurpavano il territorio, e le molestavano con continue guerre, avevano riposta ogni speranza nella protezione dello imperatore. E spregiando le minacce del papa, e più ancora resistendo ai raggiri de' frati, faccendieri papali, avevano fatta colleganza con Ezzelino, il quale in tal guisa divenne il più formidabile signore dell' alta Italia. Mosso dalle costui sollecitazioni, Federigo ruppe ogni indugio, valicò le alpi, e per la valle di Trento nell'agosto del 1230 con tremila cavalieri alemanni giunse a Verona, dove nella primavera aveva mandati cinquecento uomini d'armi e cento balestrieri. E prendendo pretesto che il litigio non si era potuto pacificamente sciogliere in Roma, scrisse al ponte-fice'gli prestasse soccorso a domare la ribellione e l'eresia onde erano piene le città della lega. Rispondeva Gregorio lasciasse da parte i Lombardi e ponesse mente alle cose di Palestina. Insisteva l'uno, replicava l'altro: non v'era modo d'intendersi, o più presto leggevansi entrambi chiaramente ne' cuori; ma il tempo di novellare era finito, era l'ora d'operare.
      XXXVII. Giunto dunque a Verona; Federigo dopo un mese passò il Mincio e congiunse coli' esercito suo le milizie di Modena, Reggio, Parma e Cremona. Andò a Mantova, ne guastò le campagne, e pervenne a Cremona senza che l'inimico si mostrasse. Il poderosissimo esercito di Milano muoveva lungo la sponda del fiume Oglio Sperando di unirsi coi Bresciani; il marchese d'Este con le milizie di Vicenza, di Treviso e di Padova devastava i dintorni di Verona per tenere occupato Ezzelino. Federigo indietreggia, giunge a Rivali» assediata da Azzo d'Este, e al solo mostrarsi gli sgomina lo esercito che fugge abbandonando i bagagli. Federigo piomba sopra Vicenza, la espugna e la mette a sacco ed a fuoco, e vi pone Ezzelino a governarla. Frattanto il verno s'era fatto rigido; non era impresa praticabile prendere Treviso e Padova , che s'erano fortissimamente munite. A sospendere altresì la incominciata guerra contribuirono le nuove che Federigo ricevè dalla Germania , dove ardeva fierissima la lotta


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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