Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIIìKO QUINTO.
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      vandosi in Foggia, o raccolto subitamente quanto più tesoro gli fu possibile di mettere insieme, scrisse ai principi dello impero, invocò lo ajuto del pontefice a punire 1' empia ribellione, ed andato a Rimini, s'imbarcò per Aquileja. Appena giunto in Germania senza condurre seco un solo soldato, tutti i principi accorrevano a lui con le loro milizie, così che le falangi di Enrico si dispersero, ed egli stesso implorò la misericordia del genitore. Federigo gli concesse il perdono, e lo ammonì severamente. Ala violati i patti, co' quali aveva ottenuta la clemenza del padre, e venuto altresì in sospetto di congiurargli contro, per comandamento dello imperatore venne preso, imprigionato e poi mandato in un castello della Puglia, dove morì.
      XXXVI. Federigo, mentre riordinava la Germania con nuove costituzioni, 1 ed era festeggiato sontuosissimamente da' signori e dalle città dello impero, raccoglieva un poderoso esercito per calare in Italia e domare i Lombardi. II prospero successo ottenuto dallo imperatore oltre le alpi, impaurì papa Gregorio, il quale astretto dalla gratitudine, non poteva mo-strarglisi apertamente nemico. Prevedeva che l'impero trionfando della lega guelfa, avrebbe agevolmente trionfato della Chiesa. La questione era di vita o di morte; non era tempo di ascoltare la voce della gratitudine; fece quindi divisamento di tenersi quanto più potesse sul viso la maschera, e ricominciò con maggiore alacrità a minare il terreno sotto i piedi dell'indomito principe. Gli scrisse sollecitandolo a passare in Terra Santa, dove le condizioni, più per colpa dei Latini che de'Mussulmani, s'erano intristite, e si offerse per la terza volta arbitro a comporre pacificamente il litigio tra lo imperatore e i comuni. E dacché la sua proposta fu accolta, chiamò a Roma i deputati della lega; vi andò anche Pietro delle Vigne legato di Federigo: ma nulla fu concluso, imperocché nella stessa Lombardia lo imperatore aveva un grandissimo ed accorto guerriero che con l'armi e coi politici accorgimenti, e senza impacci di scrupoli, promoveva gl' interessi dello impero.
      Ezzelino non solo aveva resi predominanti i ghibellini
      1 Vedile nella Raccolta del Perlz , Lrgei otc-, T. II.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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