Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      libro quinto.
      5 il)
      dì primo di febbraio Federigo in adempimento dell' accettata sentenza pubblicò un decreto con cui concede ai Lombardi pieno perdono, e rende loro i tolti privilegi. Onorio, lieto d'avere pacificata l'Italia, auguravasi di veder prestamente muovere lo esercito : ma nel marzo del 1227 finì di vivere.
      XXV. Due giorni dopo fu eletto il cardinale Ugolino de' Conti di Segna e d' Anagni, parente d'Innocenzo III. Dopo le ripulse, le proteste,le esitazioni,e le lacrime,che o erano d'uso, o i papali biografi inventano, e non dimenticano mai di notare,1 il nuovo eletto si lasciò porre sopra le spalle il gran manto,e prese il nome di GregorioIX. Aveva alta riputazione di uomo virtuoso e mirabilmente esperto nell' arte di governare, come colui che avendo da molti anni condotti i più gravi negozii di stato, era ben dentro negli arcani tutti della corte romana. Era vecchio, ma sotto la veneranda canizie serbava lucidissima la mente, e vigoroso e tenace il volere. Senza nemmeno un giorno d'indugio, ripigliando 1'opera là dove l'aveva lasciata il suo antecessore, scrisse ai vescovi predicassero la crociata, ai re si movessero, a Federigo compisse la promessa, poiché il termine concedutogli era presso a spirare. Per rassicurarlo minacciò d' anatema le città lombarde quante volte, mentre Federigo rimaneva in Levante, conculcassero i diritti dello impero. Federigo voleva veramente partire, ed aggravò i suoi sudditi di estraordinarii balzelli eh' ei fece rigorosamente e sollecitamente riscuotere. Non ne andò immune nè anche il clero ; è il papa da accorto e savio uomo, tolse la cosa come necessaria eccezione, e si tacque.
      Nel luglio giunsero in Italia i crociati alemanni, condotti da Lodovico langravio di Turingia. Il luogo del convegno, già stabilito da papa Innocenzo nel concilio lateranese, e da Onorio nel trattato di san Germano, era Brindisi. Quivi giunse anche Federigo, dopo d'avere lasciata la moglie in Otranto. Ma trovò lo esercito in grave disordine, e scemato dal contagio e dalle dissenzioni. A porro riparo ad un danno che poteva divenire esiziale, ordinò che le milizie tostamente s'imbarcassero. Era il dì quintodecimo d' agosto 1227, "e la flotta, che
      1 Vedi Card. Aragoa. Vita Gregorii IX: Rer. llal. Script , t. III.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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