Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      libro quinto. 5 il)
      La qual cosa importava costituire la immensa classe degli ecclesiastici in un ceto godente di tutti i beni del vivere socievole, esente dagli oneri, e soprapposto a tutta la società.1 A questo scopo egli con la riforma del clero dirigeva gli altri due grandi negozii trattati con tanto calore dal concilio, voglio dire la estirpazione della eresia — e con tal nome non intendevasi la deviazione della dottrina ortodossa, ma ogni qualunque novità derivante dal libero esame e conducente ad esso — e la conquista di Terra Santa.
      I padri del concilio confermarono la Scomunica e deposizione d'Ottone, e lo inalzamento di Federigo di Svevia al trono imperiale ; i difensori dell' uno furono scomunicati o minacciati di scomunica ; scomunicati i baroni inglesi e sospeso l'arcivescovo di Canterbury, i quali s' erano levati in armi contro il vigliacco e ribaldo Giovanni per costringerlo a rendere loro gli antichi privilegi, che poi dovette riconoscere nella famosa Magna Carta ; scomunicato o minacciato Luigi figliuolo di Filippo Augusto di Francia, che apparecchiavasi ad invadere l'Inghilterra per soccorrere i baroni contro il loro tiranno. Se non che lo abuso, fatto da Innocenzo, de' fulmini dell' anatema ne scemava l'antica virtù, e anche ì popoli oltremonti cominciavano a non sentirne paura ; dico oltremonti, poiché da qualche tempo la crescente libertà de' comuni mandava tale luce agi' intelletti che lo scoppio de' tuoni del Vaticano comunque rimbombasse fragorosissimo, non ispaven-tava nè anche le meno potenti città. Come difatti avvenne d'Alessandria — di queir Alessandria che pochi anni avanti con le sue case coperte di paglia era agli occhi delle genti spettacolo di povertà —allorquando, mantenendosi ferma nella fede giurata ad Ottone, Innocenzo minacciò di privarla di tutti i privilegi di libero comune, di abbandonarla al saccheggio dell' emule terre, d'ordinare contro essa una crociata simile a quella dianzi fatta contro gli Albigesi, che aveva riempito di spavento il mondo. La piccola Alessandria rimase salda e imperturbabile ad una minaccia che aveva già fatto tremare il re di Francia e quello d'Inghilterra. Nè a questi due regni
      ' Vedi segnatamente i capitoli 43,4-5, 4G.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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