Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      mozioni. I baroni flej regpQ clic abborrivano dal congiungimento, non cbe da ogni relazione della corona siciliana con la germanica, ip sulle prime si rimostrarono avversi all' accettazione de))' offerta. Tergevano la lontananza del principe non isfrenqssp gli ambiziosi, i quali avrebbero potuto rinnovare le perfidie,'i tradimenti p le scene di sangue seguite sotto il Malo Guglielmo q jj crudele Enrico. Federigo allo incontro, con gioia tapfo piaggjore quanto pra inattesa, si trovava nelle mapi il ppimo scettro dpi mondo, scettro per tre generazioni portato tja' suoi padri ed q lui promesso in culla e poi npgatp; erq so-prqtutto incitato dalla brama d) punire Ottope clic aveva in-yasp j suoi stati materni, p vendicarsi flpl rappreseptantp d'upa C!,sa che s'erti peppetqapiente mostrata irreeopciliatylp nemica degli Sveyi. Il suq cuorp si gonfiò d'ambizione; futurp gli parve splendido ; gli stessi pericplj glie lo rendevano più bejlo. Vinse qujpdi le lacrimo di Cosfanza d'Aragona sua sposq d}-Ipitq, cbe non vplpva in guisa npsspna lasciarlo partire dalle sue tyracpia, ed accettp la chiamata al trono imperiale, yinse parimenti l'animo cIq' baroni, cjicppdo Joro, cjie appena conseguita la coropa germanio^, avrebbe rinunciata alla sjcjliana a favore di Epripo, bellissimo fanciullo natogli l'anno precedente.
      Xyi. Composte sollepitapiente le cose del regno, e lasciatone il goverpo al)<1 moglie, s'imbarcò; e passando per Gaefjp pp) l'aprile del 1212 giunse a Roma. Innocenzo riceyè co)j,i pjt'era s,qto affidalo alle) spa tutela, pon grapdi onorificenze. Gli porse assennati consigli, gjj dimostpò la sola phiesa qssére ((polla p,tp lo aveva inalzato al trono ipiperìale, aUa Clijesa (,uip4j egli dovpvq essere grato ed ubbidiente figliuolo. G(j fpce propiptfere ciò epe aveva promesso ai spoi baroni, vale ?) dire di rini,pciare al figlio ja cpropa siciliana. Federigo conseptj a tutto; e provyeduto di pecunia qd accompagnato da un legato pontificio, sppfa qpattrq galee genovesi procacciategli dal papa, da Òstia si recò per mare a p enova. Quivi si fermò al^uan,i paesi pep apeonciarp ] propri ipteressi in Lopnbardia. Nql mese di lugpo si trasfepl a Pavia; e ne andava scortato da una scliierPavesi a premona «jjlorchò sulle sponde del Lam-brq fq sopraggiunto dai Milanesi, i quali, se egfi nonsjfosse


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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