Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

Pagina (503/593)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      l1bi10 quinto.
      501
      suscitando antiche gelosie e rugginose discordie. I grandi prelati, quali erano gli arcivescovi di Magonza e di Treveri, furono primi ad insorgere contro Ottone. Ne seguì lo esempio il vescovo di Magdeburgo; e quello di Spira, ch'era cancelliere dell'impero, spargeva callide e sinistro insinuazioni, le quali erano tanto più facilmente credute quanto egli passava per confidente del proprio signore. Diceva Ottone avere lo intendimento di porre freno alla vita scandalosa degli ecclesiastici forzandoli a ripigliare la santa povertà de' tempi evangelici. Bastava ciò solo per destare una tempesta d'ira, d'odio e di vendetta nell' animo avaro ed orgoglioso dei feudatarii mitrati. 11 landgravio di Turingia,il re di Boemia, già perfidi a Filippo, ed ora perfidissimi al rivale, si congiunsero coi ribelli. Soli il conte Palatino del Reno, e il duca di Brabante con alquanti nobili lorenesi si dichiararono difensori d'Ottone, e mossero le armi contro lo arcivescovo di Magonza suscitatore di quell' incendio.
      Ma erano deboli sforzi per resistere al commovimento di tutta la Germania. E' non trascorse guari tempo che una dieta congregata in Norimberga dichiarò Ottone decaduto dal trono, e pose con unanime assenso la corona imperiale sul capo di Federigo di Svevia, re de' Romani, e re di Sicilia.
      La dieta di Norimberga spediva intanto ambasciatori in Sicilia Anselmo di Justinga ed Enrico di Nissen. Questi si fermò in Lombardia per volgere gli animi de' popoli a favore del nuovo eletto; l'altro andò a Roma per annunziare la elezione di Federigo al pontefice; il quale non l'accolse con quella gioia che avrebbe dovuto mostrare egli che l'aveva in tono di comandamento proposta, e tenne a bada il legato.
      Appena saputa la nuova delle cose di Germania, Ottone conobbe il proprio pericolo, ed esortati i baroni pugliesi a man-tenerglisi fedeli, lasciò interrotto il corso delle sue conquiste, ed affrettassi a ripassare le Alpi. Giunto in Lombardia, tenne due diete in Parma e in Lodi per chiarirsi della divozione de' popoli. E quantunque le città non l'avessero per anco abbandonato, ne trovò non poche vacillanti, alcune contumaci; e lo stesso suo cugino il marchese d'Este non vi comparve, ond'ei lo pose al bando dell'impero con Genova, Ferrara e


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

Pagina (503/593)






Magonza Treveri Ottone Magdeburgo Spira Ottone Turingia Boemia Filippo Palatino Reno Brabante Ottone Magonza Germania Norimberga Ottone Federigo Svevia Romani Sicilia Norimberga Sicilia Anselmo Justinga Enrico Nissen Lombardia Roma Federigo Germania Ottone Alpi Lombardia Parma Lodi Este Genova Ferrara