Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      storia dei comuni italiani.
      Puglia era stata usurpata dal Ruggiero normanno, egli si sentiva in coscienza tenuto a riacquistarla.
      XIV. Qui si spense 1' estrema scintilla di speranza che rimanesse nel cuore del pontefice. Scrisse sollecitamente al re di Francia, a Giovanni d'Inghilterra successore di Riccardo, e ad altri de' più potenti principi ; e consenziente il collegio de'Cardinali, proferì la scomunica contro Ottone, uomo degenere dagli avi, spergiuro, usurpatore del patrimonio di San Pietro, e invasore del regno di Sicilia.1
      L'imperatore era pio, era religiosissimo,aveva succhiato col latte la bacchettoneria guelfa; nondimeno la scomunica non commosse minimamente l'animo suo. Appena giunta la primavera, ei si rimise in campo, occupò la Puglia e la Calabria, corse tutti i dominii siciliani di qua dal Faro lasciando in ogni luogo i terribili segni della ferocia soldatesca.
      Il papa frattanto si rimise all' opera con più fervido zelo, e dall'alto del Vaticano cominciò una tempesta d'anatemi e d'interdetti non mai veduta dopo i tempi del settimo Gregorio. Scomunicò tutti i fautori d' Ottone; sospese il vescovo di Melfi; interdisse tutte le città che avevano ceduto e giurato fedeltà all'invasore; minacciò Pisa; minacciò di privare Bologna dell' Università; impose ai Genovesi di starsi neutrali; comandò ai patriarchi di Grado e d'Aquileia ed ai vescovi tutti dell' alta Italia pubblicassero in tatte le loro chiese la scomunica contro Ottone; spedì nuovi e numerosi legati in tutta Europa; sciolse i principi alemanni dal giuramento, dichiarando scomunicati i disobbedienti ; mandò presso loro esecutore de' suoi ordini Sigifredo arcivescovo di Magonza. Costui appena giuntovi, congregò un'assemblea in Bamberga, dichiarò decaduto dall' impero Ottone e propose la elezione di Federigo che era già re de' Romani. La dieta non fu concorde; ma la pace turbossi; c questa non era piccola vittoria per Innocenzo.
      La parte sveva, ch'era depressa e aveva forse perduta ogni speranza di risorgere, si trovò improvvisamente in piedi come se il tuono del Vaticano l'avesse scossa da grave letargo. I legati pontificii non restavano dallo accendere gli animi
      ' Umici-, libro xv.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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