Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DICI COMUNI ITALIANI.
      tuno adoperare il frasario tradizionale con che la curia romana aveva sempre parlato al capo dell'impero, e fu costretto a usare modeste parole. E' fu costretto, e non poteva altrimenti faro; imperciocché Filippo, il quale con la cortesia, la benignità, la liberalità, la giustizia aveva fatte sparire le macchie di sangue di che il fratello aveva orridamente lordato il trono imperiale, Filippo, il quale erasi acquistato la riverenza e lo affetto di tutta la Germania, si trovava siffattamente raffermo sul trono che sarebbe stata frenesia ogni speranza di torglielo. I legati frattanto — poiché Ottone fu ritornato in Alemagna — convocavano i principi e i due rivali a Quedlimburgo, e proponevano un accordo; precipuo fra i patti era questo che Ottone sposerebbe una figliuola dello Svevo, e lascerebbe incontrastata la corona al suocero. Il papa no mandava l'approvazione in Germania, allorquando Filippo cadde vittima della insana ferocia del Conte di Wittelsbach.
      La morte del buon principe caduto a trentaquattro anni d'età, come robusta pianta improvvisamente divelta dal turbine, fu lacrimata qual perdita irreparabile per la Germania, lacera da dieci anni di guerra intestina, e ormai stanca di più travagliarsi. Ottone allo incontro si rifece d'animo; la sua parte, dianzi scoraggiata e dispersa, cominciò tosto a riordinarsi, e ricomparve; i disertori, gì' infidi, i tiepidi si raccolsero intorno al suo rialzato vessillo. Alcuno de' più tristi, per farsi dal principe condonare la colpa d'averlo tradito, si pose ad incitarlo a vendicarsi codardamente de' più caldi partigiani del defunto rivale. Le sorti d'Ottone pendevano da un punto solo, che comprendeva in sé tutto il futuro; un solo atto di ferocia avrebbe riaperta sotto i suoi passi più ampia la voragine. Ottone fu savio ed appigliossi con ischiettezza d'animo e di modi a tutte le vie di conciliazione per chiamare a sè e rendersi benevoli i capi della parte avversa. In breve tempo ogni ostacolo fu vinto.
      Vili. Papa Innocenzo, appena seppe lo assassinio di Filippo, come uomo che abbia per lunga stagione, suo malgrado, represso i moti del cuore, aperse le paterne sue braccia al figlio, ne' dì dell'avversità, da lui abbandonato e quasi reietto, e non ne aspettò lo invito pur iscriv ere a tutti i principi dello


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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