Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBRO QUINTO.
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      trono. Lo inanimi Riccardo ad accettare promettendogli soccorsi d'armi e di pecunia, e lo fece partire per Colonia ; dove entrando in trionfo verso il principio di maggio, fu acclamato re.
      VI. Infrattanto giungevano in Germania i legati che Innocenzo spediva per richiamare Filippo al grembo della chiosa romana, e trovandolo obbediente, proscioglierlo dalla scomunica, con che lo aveva colpito papa Celestino. Filippo, che uomo religiosissimo era e di modi oltremodo cortesi, ravvolse con tale arte i legati pontificii che yenne privatamente assoluto, senza adempire ai patti principali imposti dal papa.
      Sgravatosi da questo peso che in que' tempi era di sommo momento agli occhi de' grandi e della plebe, pose l'animo a combattere con le armi la fazione avversa. Il conflitto arse lungo ed ostinato fra' due rivali; e finché 1' esito ne parve dubbio Innocenzo cercò ogni mezzo per far prevalere Ottone. Scrisse ai principi dello impero confortando i seguaci di parte guelfa, invitando o minacciando i fedeli a Filippo,1 si provò di accendere la guerra civile in ogni punto della Germania, e finalmente fondando il suo diritto sul sofisma del sole e della luna, ripetuto sempre da tutti i papi da Gregorio VII in poi — metafora goffa e puerile ai dì nostri, ma argomento efficacissimo a quo' tempi — si eresse giudice supremo e chiamò al tribunale apostolico il litigio. A tal fine, non credendo opportuno o convenevole al pontificio decoro lo andare da se in Germania, spedì suoi legati; e mentre scriveva ad ambedue le fazioni di starsi alla sentenza di quelli, i quali avevano il mandato di esaminare la validità della elezione e i diritti degli eletti, e proponeva di creare, ove la concordia non fosse possibile, un imperatore, mandava lettere ad Ottone salutandolo terzo imperatore, ed esortandolo a rendere grazie all'Onnipotente e alla Chiesa romana.81 legati appena giunti eseguirono i secreti comandamenti del proprio signore, e fecero ad Ottone proferire un giuramento con cui dichiarava sè e lo im-
      1 Vedi Del Regitlrum Innocentii 111, de Negotio Imperii le Epistole dalla 53 alla 50 , ai principi germanici, al Landgravio di Turingia , ali7 Arcivescovo di Colonia , al duca di Brabante, al Conte Palatino del Reno, al duca o re di Boemia, ed auebe ai re di Inghilterra e di Francia.
      ' Regiitrum Innocentii III. Epist. 32.
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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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