Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

Pagina (454/593)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      STORIA Dlìt CU.UUAÌ ITALIAM.
      la quale poi venne inumanamente distrutta — fu unto e insieme con la imperatrice incoronato. Celestino adoperò ogni arto per distogliere Enrico dalla impresa della Sicilia, ma nulla ottenne, enei maggio del 1191 lo vide risolutamente varcarci confini del regno.
      Mentre egli spingeva la impresa per terra, pensando elio senza una poderosa flotta navale che tenesse fronte alla siciliana—numerosissima, e tanto più formidabile perché era comandata dall' ammiraglio Margaritone, detto lo invincibile dominatore de'mari—non avrebbe mai vinto appieno l'inimico, si rivolse a Genova e a Pisa. Secondo il costume de' suoi predecessori e segnatamente di suo padre, spedì ai Genovesi e ai Pisani onorevolissime lettere promettendo, o dirò meglio, concedendo, quasi la conquista fosse già compita, immunità, privilegi, feudi, e per dirlo con le sue stesse parole, assicurandoli che di lui sarebbe stato il solo onore, ma l'utile tutto loro, che egli appena conquistato il regno se ne sarebbe co'suoi Tedeschi tornato oltr alpe; ma essi e i posteri loro vi sarebbero rimasti.1 1 Genovesi, mossi da tanta sovrana larghezza, spedirono tosto trentatrè galere dandone il comando a due de' loro consoli de' placiti. Enrico intanto, traversando tutto il paese da' confini romani fino a Napoli, aveva sottoposte lo città, le quali, alcune per forza, altre spontanee, gli avevano giurato fedeltà. Ma Napoli gli oppose pertinacissima resistenza. Onde egli la cinse di stretto assedio, e mandò la imperatrice in Salerno. E non solo vi perdè l'opera ; ma le infermità decimandogli le milizie, fece devastare i campi, e sciolse lo assedio poco avanti o nel mentre che arrivava a Castellamare la flotta genovese. I Genovesi, tornando indietro, scontraronsi con l'armata di Margaritone sotto monte Circello, nè volendo correre il rischio d'una battaglia, schivando destramente l'inimico, ripararono a Civitavecchia. E quivi ottenuta licenza da Enrico che giaceva infermo in San Germano, fecero ritorno alla patria.
      La guerra, nondimeno, ardeva tuttavia condotta dal conte della Cerra, che risoggiogò molte terre, mentre altre non po-
      1 Vedi il continuatore degli Annali Genovesi del Coffaro,


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

Pagina (454/593)






STORIA Dlìt CU Enrico Sicilia Margaritone Genova Pisa Genovesi Pisani Tedeschi Genovesi Napoli Napoli Salerno Castellamare Genovesi Margaritone Circello Civitavecchia Enrico San Germano Cerra Annali Genovesi Coffaro Celestino Enrico