Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      libro quarto.
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      Chiesa. Lo secondava il senato romano, il quale — dacché le idee di libero vivere predicate da Arnaldo da Brescia tenevano infiammati gli animi, e per opera degli arnaldisti acquistavano nuovi proseliti — amava di scuotere il giogo clericale, massimamente dopo cho aveva veduta la tiara dal poderoso capo d'Alessandro passare sopra debolissimi pontefici. Con tanto favore Enrico espugnò le città renitenti, sottopose le terre della Campania soggette alla Chiesa, mentre i Romani, inanimiti anch' essi, irruppero sopra Monte Lungo e lo dettero alle fiamme.
      Il papa, vedendosi impotente a far cessare le devastazioni de' suoi stati e gì' insulti fatti alla sua dignità, disperando d'ogni altro rimedio, consunto dalla passione ed acceso d'ira, ricorse all' arme micidiale della Chiesa, e stava sul punto di fulminare la scomunica. Ma i Veronesi, presso i quali Urbano era ospitato, e con la carità de'quali sostentava la vita, gli rattennero il braccio, onde si parti indignato da Verona per andare in Ferrara, di dove intendeva scomunicare Federigo: ma giuntovi appena, lo annunzio, o il presentimento d'un disastro dolorosissimo alla cristianità tutta, lo tolse di vita nell' ottobre del 1187.
      XXII. I pessimi costumi de' Latini, stabilitisi da ogni paese dell' Europa occidentale in Oriente allorquando ottantanove anni innanzi dalle pie ed invitte armi de' primi crociati fu fondato il regno di Gerusalemme, avevano condotti gl'interessi della cristianità presso alla rovina. Precipuo esempio di corruzione al popolo e alle milizie erano i grandi, e perfino i prelati,1 i quali ritenendo sempre la burbanza feudale delle natie contrade avevano acquistati i vizii tutti delle corrotte nazioni dell' Asia. Sul trono di Goffredo Buglione sedeva Sibilla sorella di Balduino IV e vedova di Guglielmo Lungaspa-da. Accesa d'amore por Guido di Lusignano, bellissimo giovane ma singolarmente inviso ai principi del regno, lo aveva
      * Emilio vescovo di Cesarea e poi patriarca di Gerusalemme, oltre di amoreggiare con la regina madre, conviveva pubblicamente con Pasqua di Iìivery, elio il popolo chiamava la Patriarchessa. Di lui scriveva lo arcivescovo dì Tiro : u Eraclio imperatore conquistò la croce ; Eraclio patriarca la perderà, o Bernard. Thesaur. De Acquisii. Terree Scinda!.
      Sloria dci Comuni Ualiunì, — i. 38


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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