Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

Pagina (441/593)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      LtiiKO QUARTO.
      della condotta de'consorti in modo che il reo, prima d'essere condotto avanti il tribunale del comune, sottostasse al magistrato speciale. Tale in poche parole era la politica struttura degl'italici comuni; germoglio primitivo, fecondissimo di bene, che avrebbe condotti i popoli speditamente per la dritta via al retto vivere civile, se fatalissiine e forse in quella età non evitabili cagioni, non lo avessero con rapidità maggiore fatto tralignare, siche le genti, che pure formavano un popolo solo, riconoscevano comune l'origine romana e ne menavano vanto, col crescere di forza e d'opulenza rosero meno possibile il consolidarsi di quel nesso politico che aveva prodotti i prodigi della lega lombarda.
      XX. Riannodando, dove lo lasciammo interrotto, il filo del nostro racconto, tanti anni di sciagure con pertinacia sostenute, e il consolidarsi de' liberi ordinamenti delle citta lombarde, avevano fatto a Federigo Barbarossa deporre ogni pensiero di tiranneggiare i risorti popoli d'Italia. Gli storici tutti magnificano la moderazione, con che, dalla sconfìtta di Legnano fino allo estremo dì di sua vita, ei si condusse. E invero non tentò mai più di riprendere apertamente la sua politica aggressiva, che anzi mostrossi assai più benevolo verso quei comuni che gli erano proceduti più ferocemente avversi. Questi comuni furono poscia studiosi di meritarsi la grazia imperialo regalandolo di onorificenze, di doni o di lievi mavolontarii tributi; ondo egli, che era quasi sempre vissuto fra' travagli e i pericoli del campo, potè faro sfoggio d'inusitata regale magnificenza. Rimasero di fatti celeberrime negli annali dello impero le feste che egli, un anno dopo la pace di Costanza, ricorrendo il giorno della Pentecoste, dette nella città di Magonza in occasione di creare cavaliere Enrico suo figlio. 1
      11 giovane principe, il quale con ogni cura e destrezza erasi adoperato a porre in animo al padre pensieri di pace schietta e duratura, ed aveva cooperato all' esito prospero della tregua, pericolante per le rinate dissenzioni dogi' italici comuni, seguitava i medesimi sforzi affine di mostrarsi degno,
      1 Arnaldo di Lubecco, e il Monaco Gotlifrcdo , diati dai Muratori all'anno 1184.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

Pagina (441/593)






Federigo Barbarossa Italia Legnano Costanza Pentecoste Magonza Enrico Lubecco Monaco Gotlifrcdo Muratori