Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBRO QUARTO.
      4-27
      dell'ufficio allo eletto, o sospenderlo anco nello esercizio delle proprie funzioni, qualora lo avessero reputato incapace, o reo di qualche delitto, o debitore dello stato. Ad essi era affidata la pubblica quiete e l'ufficio di provvedere con istantanea procedura alle cose di poco momento pertinenti alla pólizia. Ad essi parimente toccava parte delle confische e delle ammende; ed erano da ultimo affidati i registri di ciò che oggi si chiama lo stato civile, cioè di que' libri dove erano iscritte le nascite e i matrimonii de' cittadini.1
      Qui interrompiamo la storia delle riforme venete, poiché le molto che dal 1172 in poi si vennero avvicendando, appartengono a tempi posteriori a quelli cui si riferiscono le nostre considerazioni. Dovremmo bensì dare qualche idea de' loro statuti; ma se non vogliamo confondere i tempi, dobbiamo astenerci, poiché quelli che sono fino a noi pervenuti, furono compilati circa un secolo dopo gli statuti di Pisa. I Veneziani avevano già riformate tre volte le leggi loro innanzi la fine del secolo duodecimo, allorquando, riordinato ne' suoi stessi fondamentali prineipii lo stato, il doge Iacopo Tiepolo nel 1232 fece un nuovo statuto criminale detto Promissione del Maleficio; e dieci anni dopo commise a Pantaleone Giustiniani, a Tommaso Centernigo, a Giovanni Micheli ed a Stefano Ba-doero, uomini altamente reputati per onestà e dottrina, di raccogliere le vecchie leggi, temperarle, correggerle, aggiungerne parecchie nuove, e disporle come loro paresse convenevole. 11 che fatto, nel 1242 pubblicaronsi ordinate in cinque libri.21 compilatori dichiarano come corressero pei tribunali
      1 Sancii, luogo cit. — Daru, llitloire de la Rlpublique de Venite, liv. III.
      2 Cito la edizione in caratteri gotici fatta nel -1557 in Venezia da Ber-
      nardino Benalio e compagno, e l'altra del 1561 per cura di Iacopo Novello
      giureconsulto : ambedue con la traduzione in lingua italiana clic sente assai del dialetto veneziano. La prima di tulte le edizioni fujatta nel -I477, la se-
      conda nel -1492, la terza nel 1528, la quinta è quella del Benalio, ed lia questo titolo : Comenza il libro di Statuti et Leze di Venetia , i quali composti, reformadi, et disgregadi, et redatti in uno, et di novo publicati tono nel tempo de lo illustrissimo meiser lacomo Theupulo inclito Dose de Venetiani, correndo l'anno della incarnazione del Signore 1242 a dì
      6 uscendo il mese di Settembrio, Inditione prima. » Gli statuti veneziani da latino furono tradotti in volgare verso la metà del secolo deeinioquarto ; costume che era stato abbracciato da quasi tutti i comuni italiani, Molti anni


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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