Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      3'JOSTORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      avveniva di Venezia, la quale trovavasi in circostanze affatto peculiari. Forse anco in Pisa, apparentemente meno soggetta alla dominazione barbarica, la civiltà aveva fatto maggiori progressi che altrove. Non facendo gran conto di quegli scrittori municipali, che riportano il governo comunale di Pisa a qualche secolo avanti il mille, non potrebbe negarsi che gli statuti promulgati nel 1160, porgono manifestissimi indizii non di un popolo che risorgeva, ma d'uno stato che s'era considerevolmente spinto innanzi nel cammino dello incivilimento. Di questa insigne scrittura ormai suona alto la filma dentro e fuori l'Italia, dopo che dottissimi scrittori stranieri, calcando le orme di taluni eruditi italiani, 1 ne additarono la importanza. 2 Sebbene non sia opera, come suol dirsi, d'un solo getto — in ispecie quella che nel volume sta come prima parte— ma una raccolta di leggi fatte in epoche diverse, nondimeno l'autenticità sua è indubitabile, e ci può servire di guida alle nostre congetture intorno alla costituzione di quel rinomato comune.
      In Pisa il potere sovrano, come in Genova, risedeva nel popolo, il quale era diviso in compagnie. Non "si saprebbe dire se le tompagnie, nel tempo di cui favelliamo, fossero corporazioni di uomini esercenti la medesima arte o professione, siccome più tardi segui in tutti i comuni d'Italia, o associazioni degli abitanti in un medesimo quartiere; ma se vuoisi ammettere che ambedue le forme ci fossero, questa dovette precedere quella. Capi magistrati dello stato erano i consoli detti dell'ordine maggiore a distinguerli dai consoli di certe classi, o aventi giurisdizione speciale, come consoli del mare, dei mercatanti, della giustizia. Non è certo se il popolo si ra-gunasse in parlamento; ma non vi è dubbio che in Pisa fosse un consiglio di senatori, forse tanto numeroso da rappresentare la intera cittadinanza. E' sembra che fossero eletti e durassero in ufficio per tutto il tempo di un consolato, cioè per
      1 Fra gli altri, Valsccclii ; Dal Rorgo padre e figlio; Targioni-Tozzet-ti, ec.
      3 Savignv sopra tutti nella sua Storia del Diritto Romano nel medio evo; lo storico Ruumer clie nel H827 ne lesso una Relazione nell'Accademia delle Scienze di Berlino, della quale relazione mi sono molto giovato ; e il Pardessus, Collection des Loit lUarilimet.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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