Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      3'JOSTORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      minare gli ambasciatori ; discutere ed approvare le convenzioni con gli altri stati ; fare provvedimenti di pace o di guerra; accrescere o scemare le pubbliche gravezze; insomma il popolo conduceva il governo; condizione che non poteva lungamente durare senza accrescere e rendere più intollerabili gli inconvenienti della sovranità diretta, esercitata da una numerosa cittadinanza. Crearono un Consiglio minore che dissero Consiglio di Credenza, il quale in certo modo somiglia a quello che gì' Inglesi chiamano Consiglio Privato. Era composto di pochi uomini savi, trascelti fra mezzo ai membri d'ogni compagnia, e formanti un Senato, al giudizio del quale i consoli sottoponevano le proposte da farsi innanzi al parlamento e il modo di mandare ad esecuzione le faccende di grave importanza . Dal segreto che questo magistrato era tenuto a serbare, fu poi detto de' silenziari. Istituirono parimente un altro Consiglio assai più numeroso — gli storici genovesi credono che fosse composto di mille e più cittadini 1 — il quale, proponenti i consoli o il senato, designava gli ambasciatori, faceva la guerra o la pace, ed assisteva come testimone ai trattati conchiusi. La sanzione però delle provvisioni di grave momento spettava alla ragunanza generale del popolo; il quale accorreva più lieto alla chiamata de' capi dello stato, e non la considerava come un debito gravoso massimamente al ceto non agiato, dopo che furono istituiti i consigli, e il parlamento si fu meglio riordinato smettendo l'usanza di approvare per acclamazione, o con l'alzare la mano dritta, ma dando il voto in iscritto; il quale modo chiamarono elezione per brevi ovvero polizze. Immenso fu il beneficio prodotto da questa modificazione nel modo di votare; perocché sebbene in tempi come quelli che discorriamo, fosse assai rara la vigliaccheria — gli odierni diplomatici la chiamerebbero invece insigne e proficua virtù politica — il libero muoversi della coscienza in cose che appartengono al bene comune è di sì grave momento che gli espedienti i quali tendono ad assicurare la libertà del voto, vanno accolti con gioja, e con gelosissima cura custoditi. Ma il modo di votare per polizze, applicato a
      1 Vedi il Serra, Storia dell'antica Liguria e di Genova, T. I, lib. III.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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Consiglio Consiglio Credenza Inglesi Consiglio Privato Senato Consiglio Serra Storia Liguria Genova