Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBRO QUARTO.
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      eie nuoceva alla retta e spedita amministrazione della giustizia. I Genovesi adunque nel predetto anno, volendo far fronte a cotesto male, accrebbero il numero de'consoli, e li divisero in Consoli del Comune e Consoli dei Placiti, o più toscanamente, > piati. E fu un vero bene, perocché in cosiffatto modo la giustizia si rese in parte indipendente dal potere politico : e dico in parte perchè ai consoli de'Placiti in prima fu affidata la giurisdizione delle cause civili soltanto ; delle criminali e di certe altre indicate nel breve, giudicavano i consoli del comune. La confusione delle attribuzioni in tal modo non veniva tolta, ma era un gran passo verso il retto vivere civile, se si consideri che in que' tempi quasi in tutta la Europa una mano stessa, diretta da una sola mente intenebrata dalla barbarie, stringeva la spada di Marte e la bilancia di Temi. Non andò guari che i difetti della riforma si fecero manifesti; e i cittadini studiosi sempre del pubblico bene, non indugiarono a provvedervi. Gli emendatori de'brevi, avevano l'ufficio di correggere gli antichi statuti, o scrivere i nuovi quando venivano proposti ed approvati in parlamento. Vigilando sull'azione degli ordinamenti civili, ne scoprivano le inconvenevolezze, ed erano solleciti di proporre ai consoli le riforme opportune. 1 Volendo adunque ovviare i mali non preveduti nella riforma del 1130, quattro anni dopo accrebbero di nuovo il numero dei consoli lasciando loro l'usato nome del Comune e dei Placiti , ma ne partirono più distintamente il ministero; agli uni lasciarono la potestà di comandare le armi, pareggiare le spese del governo con le pubbliche gravezze, trattare coi potentati stranieri; agli altri dettero intera l'amministrazione della giustizia, la polizia, e l'ufficio di sopravvegliare ai lavori concernenti la sicurezza o i comodi della città.
      III. Fino allora soleva troppo spesso convocarsi il parlamento del popolo, imperciocché ad esso spettava il diritto di eleggere i consoli e gli altri magistrati del comune; concedere la cittadinanza agli stranieri, cioè ai non nati nel territorio o da genitori cittadini del comune; decretare le ambascerie e no-
      1 Che gli Emendatori dei Brevi avessero I' ufficio di proporre ai consoli le riforme potrebbe dedursi da un luogo del Carfaro ( Annal. Ianuens. presso Mura Ieri, Rerum Ital. Script.)
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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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