Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBRO TERZO.
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      XLII. Come il vecchio pose fine alle magnanime parole e si assise, nessuno ardì rispondere, nè ad approvarle, né a contradirle; e fu silenzio universale, quel silenzio che esprime con maraviglia l'universale convincimento. Proposero i consoli, e senza più oltre discutere l'assemblea del popolo elesse tre nobili e reputatissimi cittadini, i quali tosto provveduti di quanto occorreva, rischiaronsi a passare di soppiatto tra le galee nemiche. Si condussero a trovare Guglielmo Marche-selli, esimio cittadino di Ferrara, il quale consigliò loro di rivolgersi a un tempo ad Aldruda contessa di Bertinoro. Questa vedova della stirpe dei Frangipani, bellissima fra le belle, cortese, liberare, e insigne per virilità d' animo, concesse ai legati anconitani di raccogliere milizie nel suo contado ; mentre Guglielmo recavasi in Lombardia ad assoldare gente. E tanta passione ed ardore, per odio degli stranieri, messe costui nella impresa che impegnò tutti i suoi beni a procacciarsi la necessaria pecunia. Congregò con incredibile celerità le assoldate milizie, e le aveva tratte fino a Ravenna, allorché gli si fece incontro ad impedirgli il passo Pietro Traversari alleato degf imperiali. Guglielmo avendolo invano scongiurato, propose ambedue licenziassero gli eserciti, ed andassero insieme ad Ancona per provarsi a comporre la pace fra le parti belligeranti. Assentì il Traversari, entrambi dettero licenza ai militi ed avviaronsi ad Ancona. Ma Ade-lardo fratello di Guglielmo, inteso il senso vero delle parole di lui che rimetteva alle coscienze de' militi il giuramento eh' essi avevano fatto di soccorrere gli Anconitani, gli trattenne e disse : « Nobili e savi uomini, mio fratello è forse papa o vescovo che vi possa sciogliere dal sacramento ? Avete giurato, e siete in debito di mantenere la fede : porgete ascolto al mio consiglio, andiamo a tentare la fortuna, e Dio che è giusto provvederà. »1 Ed assentendo unanimi, subitamente si posero in cammino.
      l'abbiamo riferita perchè esempi cos'i magnanimi di libera eloquenza e di forte e giusto pensare in una età delta barbara, giovino nella civilissima nostra a fare arrossire i ciarlatani politici, complici de' despoti ad accrescere e perpetuare le piaghe sociali.
      1 Boncomp. loc. cit. cap. 9.
      28'


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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