Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBRO TE11ZO.
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      dallo imperatore Emmanuele Comneno in Grecia, studiosi sempre di serbare la signoria de' mari e massimamente dell'Adriatico, sentivano molestia d' Ancona ed agognavano un'occasione per disfarla. Cristiano lo sapeva; e benché essi fossero stati primi istigatori della lega lombarda e la sostenessero senza apparentemente immischiarsi nelle imprese di quella, secondo che è costume de' grandi potentati protettori de'piccoli, gli fu agevole indurli ad accorrere alla rovina d'Ancona.
      Era stata edificata dagli imperatori di Roma lungo il mare Adriatico presso a una riva che dalla natura pareva appositamente fatta a formarvi un porto stupendo.1 Volevano i Romani tenervi una numerosa armata navale per infrenare i feroci Schiavoni che dall'opposto littorale infestavano i mari.Il porto, guasto già dai barbari, offriva nonostante un sicurissimo riparo, in ispecie dal lato occidentale, alle navi; il solo vento che potesse danneggiarle, qualora non fossero bene ancorate, era quello che a quei tempi chiamavano focarese.
      Ancona per non essersi aggregata alla grande confederazione lombarda, non aveva sospetto che Federigo volesse di nuovo stringerla d'assedio; e però era poco apparecchiata a sostenerlo, e soprattutto non era abbastanza vettovagliata allorquando lo arcivescovo Cristiano * con un poderoso esercito dalla parte di terra, e i Veneziani con quaranta galere e una grossissima nave3 da quella di mare comparvero nel principio d'aprile 1174. Le milizie italiane presso le mura d'Ancona ripeterono le stesse infamità che precessero Io eccidio di Milano. 4 Arsero i grani, tagliarono gli al-
      1 o.....quoti vix possit ali aliquo credi, nisi praecederit visio cor-
      poralis • dice maestro Boncompagno fiorentino, che in sul principio del secolo decimoterzo scrisse la storia di quell'assedio, intorno al qnale il suo libro è quasi la sola autorità cho si conosca. Fu pubblicato dal Muratori nel T. VI Rer. llal. Script.
      2 Boncompagno lo chiama o Cancellarius solo nomine Christianus...*.. vivebat sicnt milvus ex rapto, et velut corvus morticiuam , sic quorumlibet bona reijuircbant n loc. cit. cap. 5.
      8 « Posuerunt in medio portus navim olim Romani Murani, quae prae sua magnitudine a pluribus Tolus-fllundus hyperbolice dicebatur. u Idem loc. cit. c., 3.
      4 Lo stesso Boncompagno , comunque fosse assuefatto a vedere di conti, mio quelle scene fratricide, abborreodo dall' empie e perpetue discordie che


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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