Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      rebbe oltremodo ridicola qualora potessimo prestarvi fede; perocché lo scrittore che la racconta col proponimento di dipingere con neri colori il Barbarossa, per intessere una corona pomposa di lodi al pontefice, va consultato con iscrupolosa cautela. Narra egli dunque che come il pontefice fu solo col vescovo di Bamberga, gli chiese esponesse nettamente e con franchezza i sensi dello imperatore. Il vescovo assicurò il pontefice che il suo signore desiderava pace con la chiesa. Alessandro domandò quali fossero le condizioni ; e 1' altro rispose non saperne nulla. Il papa si tenne ingannato e schernito, ed accomiatando l'imperiale legato, gli disse: maravigliarsi com'egli, prelato della chiesa, si fosse fatto portatore d' un' ambasciata che o non aveva significanza, o racchiudeva una nuova trama dell'astuto Federigo. Il quale, ove desiderasse di pacificarsi alla chiesa, doveva senza tanti andirivieni piegare con vera umiltà la orgogliosa cervice dinanzi al vero vicario di Cristo, mostrarsi benevolo, riverente e grato alla chiesa che lo aveva inalzato alla dignità imperiale , e non osare insidiarle la libertà concessale dal suo divino istitutore.1 L'arcivescovo, confuso e smarrito, ripartì per la Germania.
      Federigo certamente non intendeva concordare col pontefice, dacché meditava di cancellare con un nuovo e più grande trionfo la ignominia della sua fuga innanzi ai popoli lombardi; voleva ad ogni costo rendere primissima sopra ogni potestà della terra la potenza imperiale, e però non poteva acquietarsi ad un papa come Alessandro che ambiva di ricalcare le orme del suo concittadino Gregorio VII. A Federigo bastava, per allora, di rendere dubbia ai Lombardi la fede di Alessandro, e miglior mezzo non v' era di quello d'una arcana ambasceria; e forse vi sarebbe riuscito se i Lombardi fossero stati meno solleciti a rammentare al pontefice il debito suo, e fare intendere al legato cesareo che essi vegliavano.
      Nò miglior fine ebbero i negoziati che Barbarossa tentò per pacificarsi con Guglielmo di Sicilia ; il quale diventava naturale alleato del papa sempre che lo impero, osteggiando
      1 Cardio. Aragon. Vita Alexand. III.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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