Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      bardi per estendere e meglio ordinare la lega; la quale di occulta che era, divenne manifesta per lo insano procedere de' ministri imperiali.
      Enrico conte di Des o Diez, che era rimasto vicario di Federigo in Pavia, s' avvisò di porre lo scuoramento ne'popoli lombardi con nuovi esejnpj di rigore : imperocché quasi sempre nelle procelle politiche i moderatori degli stati pensano d'infrenare i moti generosi degli oppressi facendo mostra di vegliare ; vegliano sì, ma con la lucidità mentale dell' ebro, che credendo di salvarsi, accelera il passo e trova l'abisso dove miseramente precipita. Adunque questo conte di Des volle dai Milanesi cento ostaggi, poi altri dugento e li gettò nelle carceri di Pavia; minacciando di ammazzarli tutti al primo cenno che a favor loro facessero i ribelli. Servì questo perché i Milanesi, tanto i profughi, quanto gli abitatori de'quattro borghi, i quali fino a quel tempo, inviliti dalla miseria, non avevano voluto partecipare alla nuova lega, assentissero alle sollecitazioni de' Veronesi. E tosto mandandone avviso a tutte le città lombarde, le invitarono a inviare secre-tamente i loro deputati a San Giacomo di Pontida, monastero posto fra Bergamo e Lecco. Il giorno stabilito era il settimo di aprile 1107; vi arrivarono i deputati di Bergamo, Brescia, Cremona, Ferrara e Mantova ed altre città, di cui la storia non ci ha tramandati i nomi. Tennero breve ragionamento intorno ai mali che travagliavano i popoli ; 1' oppressione era comune, il fatto manifesto, e non aveva mestieri di discussione ; concordarono tutti doversi scuotere il giogo straniero cui non potevano più oltre sobbarcarsi senza danno, vergogna ed infamia; voler meglio morire di morte bella e gloriosa pugnando per liberare la patria. Ponderarono poscia le forze loro e quelle dell'inimico, e conobbero, come, oltre Venezia che avrebbe provveduto alle spese della guerra, i Normanni di Sicilia, e lo imperatore greco avessero giurato per loro messi di sostenere la libertà lombarda; e il pontefice, oltre al potentissimo soccorso delle armi spirituali, avesse promesso altri aiuti. Videro poscia a Federigo essere grandemente scemato il numero de'sostenitori, dacché gli stessi comuni a lui già fidi , o quelli che non erano stati segno all'ira sua, sebbene


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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