Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      2ÓG STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      nere morto sul campo. Verso settembre il Tedesco rinnovò le devastazioni sugli autunnali ricolti, vigilando accortissimo perchè dalle terre amiche non fossero portate vettovaglie in Milano, facendo mozzare le mani a quanti osassero non obbedire al comandamento; ed a questo fine, cioè perchè Brescia e Piacenza non comunicassero con Milano, fortificò Rivalta Secca e San Gervasio.
      Sopraggiunto l'inverno, Federigo pose gli accampamenti a Lodi, e fattavi venire la moglie, teneva fastosissima corte aspettando la buona stagione per incalzare da più presso i Milanesi. I quali,quantunque avessero posta ogni sollecitudine ad ovviare ai mali prodotti dalle devastazioni dell'incendio e da quelle anche maggiori dello esercito alemanno, e deputassero diciotto insigni ed esperti cittadini per provvedere alla annona, non migliorarono punto le loro condizioni. Le taglie e i balzelli imposti sui cittadini, che essendo renitenti a pagare si sottoponevano anche alla tortura, i lamenti dell' affamata plebe ;1 la paura de' timidi, le arti subdole di coloro che congiuravano a favore del principe, messero lo scompiglio nella città ; parecchi de' nobili invece di porgere laudevoli esempi di carità cittadina, paventosi del futuro, inetti alla pressura del presente, fuggivano al campo imperiale implorando mercè. GÌ' indomiti, i longanimi, e mi si conceda la frase, gli spiriti di natura titanica non valsero ad infrenare il tumultuante popolo, il quale senza deliberare o considerare il da farsi, volle si iniziassero negoziati di pace, e deputò per ottenerla nove consoli ed otto de'più insigni cittadini. Andarono a Lodi, dove Barbarossa si stava, gli si presentarono untili e riverenti, implorarono pace offerendogli questi patti : sfascerebbero in sei luoghi le mura e le torri ; colmerebbero i fossi ; accetterebbero il potestà imperiale, anche tedesco; inalzerebbero a pubbliche spese un palazzo imperiale ; riceverebbero lo esercito dentro la città ; in pegno di fede allo predetto condizioni, darebbero per tre anni trecento ostaggi. La disperazione a quei prodi infelici non concedeva di considerare come per fatalità d'indole il
      1 Circa allo incredibile prezzo de'viveri, vedi Glutini, Mem. di Milano.


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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