Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBRO TKRZO.
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      Sandro, protetto dai Frangipani, uscì di Roma, riparando a Ninfe, dove si fece consacrare, ed ottenne di essere riconosciuto dal re di Sicilia.
      Il rivale, sedotti i vescovi di Ferentino e d'Ancona — scrivono i suoi oppositori — e scissi alcuni cardinali dalla parte di Alessandro, si fece consacrare nella badia di Farfa. Entrambi mandarono messaggi a Federigo, narrandogli il fatto della elezione, ciascuno a modo suo, in lunghissime epistole,1 e accusandosi a vicenda. La sorte, non avendo favorito lo imperatore con un pontefice ligio, non lo avversava poi tanto da torgliil destro di mestare a suo prò nelle cose di Roma. Simulò di inorridire allo scandalo che accennava esacerbare di nuovo le piaghe della chiesa; disse esser suo debito procurare il trionfo della giustizia; intimò i due papi a comparire ad un concilio da tenersi in Pavia, al quale invitò tutti i vescovi e gli abati d'Italia, d'Alemagna, d'Inghilterra, di Francia e di Spagna. Portatori delle lettere imperiali ad Ottavio e ad Alessandro furono il vescovo di Praga e quello di Verden. L' uno accolse con gioia lo invito; l'altro, eh' era in Anagni, restò colpito di stupore nel vedere che Federigo gli scriveva dandogli il titolo di cancelliere, non quello di pontefice; ed ai nunzi che domandavano pronta risposta, disse con pacate e dignitose parole : Render grazie allo imperatore dello zelo che mostrava per la chiesa, la quale, considerandolo come difensore, l'onorava sopra tutti i potenti della terra : maravigliarsi, nonostante, com'egli procedesse irriverente al pontefice, usando forme sì poco cortesi che mal converrebbonsi all'uomo più abietto; non parergli credibile con qual diritto egli pretendesse convocare concilj senza il consenso del romano pontefice, citandolo a comparirvi come se fosse uno de'suoi vassalli; reputarsi reo al cospetto di Dio, se fosse sì debole o demente da rendere schiava la chiesa, che aveva rivendicata la propria libertà col sangue di tanti suoi martiri; spettare al solo capo della chiesa esaminare, giudicare e dilli-nire le cause concernenti le faccende dì quella.
      I messi regi recarono a Federigo la predetta risposta. Giunto il dì statuito, eh' era l'ottava dell'Epifania, l'imperatore che
      1 Le riporta Railevico, I. e.
      2'.'


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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