Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      2ÓGSTORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      Federigo la fece trarre indietro. Gl'infelici furono disciolti; quattro de' Milanesi erano morti, fra quali Cademelio da Pu-sterla ed Enrico da Landriano ; de' Crcmaschi Truco da Donate, Arrigo da Galiosso, un chierico e due altri ; Giovanni Garelli aveva rotte le braccia, Alberto Rossi le gambe, gli altri erano illesi. Vivano eterni i loro nomi nei fasti gloriosi dei martiri della libertà, e vengano sempre esaltati e benedetti da tutti gli Italiani 1
      Scostato appena dalle mura l'orrendo apparato, gli assediati per vendicare il sangue de' loro cittadini trassero sugli spaldi i prigioni tedeschi, pavesi e cremonesi e gì'impiccarono alla vista del Barbarossa. Questi comanda si inalzino sotto le mura un gran numero di forche per impiccarvi tutti i prigioni e gli ostaggi che aveva nelle mani ; ed avrebbe compita quella spietata carnificina se molti vescovi ed abbati, cadendogli ai piedi e lacrimosi scongiurandolo a nome di Dio, non ne avessero mitigata alquanto la collera, e dico alquanto, imperciocché, non volendo avere inalzato invano le forche, vi appese nove di quegl'innocenti.
      XIX. I Milanesi, mentre Crema era stretta d'assedio, affaccendavansi con ogni modo a provvedere alle cose loro. Eransi provati di distogliere Federigo dalla impresa di Crema, recandosi ad oste a Manerbio castello sul lago di Como, guardato dalle milizie alemanne ; ma incalzati da una falange ch'era accorsa dal campo di Crema, vi persero l'opera e non pochi uomini. Continuavano a far tesoro di vettovaglie ; e i Piacentini per averli in ciò soccorsi provocarono l'ira dello imperatore e furono messi al bando. E però, tementi la comune sventura, Milanesi, Piacentini e Rresciani giurarono una lega includendovi i Cremaschi ; e giovandosi del secreto rancore di papa Adriano contro il Rarbarossa, non provarono ostacoli molti a farvelo entrare in guisa che fu tra loro stanziata una convenzione, nella quale i comuni obbligavansi a non far pace o trattato altro qualunque col tedesco senza lo assenso del papa, e questi prometteva di scomunicarlo dentro quaranta giorni. Ma la morte che inaspettatamente colse Adriano, rese immobile la destra che doveva scagliare i fulmini contro Fe- > derigo, al quale non è dubbio che sarebbero stati fatali, av-


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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