Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      giare quegli artifizi dialettici. La giurisprudenza, tuttoché nei maravigliosi codici romani apparisse in tutta la dignità delle forme scientifiche, non valse a sottrarsi al metodo in voga: i libri di Giustiniano furono quindi considerati da'dottori con quella riverenza con cui i teologi consideravano la scrittura sacra e le opere degli antichissimi padri; servirono, cioè, di autorità incontrastabile, la quale quante volte non le sciogliesse, tagliava le questioni, e chetava la lite. Questo perpetuo giuoco di cavilli ha resa la gente di logge, nel ragionare falsa, nel procedere subdola e storta, alle cose grandi inettissima, a'nuovi trovati incapace, incredula alla ragione, ribelle alla forma spirituale, schiava abietta alla forma materiale del pensiero. E perchè nella romana legislazione, compilata quando la teocrazia non esisteva nè anche in germe, e la suprema potestà era personificata nello imperatore, non trovavano i diritti politici nel secolo undccimo alteramente pretesi dalla chiesa, i giureconsulti parteggiavano sempre per lo impero, come i teologi o decretalisti sostenevano il sacerdozio. Mentre adunque la forza de' papi consisteva ne' teologi e nelle scomuniche, gì' imperatori si facevano forti delle spade e de' giureconsulti.
      Con tanta facilità a sofisticare, i dottori potevano servire mirabilmente allo voglie del Barbarossa che gli aveva invitati. Egli adunque dopo d' avere recitata una orazione in lingua tedesca che da un'interprete venne tradotta in latino —nella quale asseriva di avere convocato quel consesso a solo scopo di conoscere i confini delle imperiali prerogative, per meglio ministrare la giustizia — interrogati i dottori perchè dicessero a chi spettavano le regalie, valeva quanto dire i ducati, i marchesati, le contee, i consolati, le zecche, i telonj, il fodro, i porti, i pedaggi, le gabelle, i dazi, i balzelli, i mulini, i fiumi, le cacce, le pescherìe1 ed altri simili pro-
      1 Questa lista di regalie è riportata da Radevico ; nel Libro de1 Feudi è assai più lunga. > Armandiae, viao publicae, (lumina navigabilia , portus, ripatico, vectigalia, quae vulgo dicuntur teloni;), monctae, mulctarum poena-rumque compendia , bona vacantia, et quae ab indigni* legibus auferentur, nisi quae specialiter quibusdam concednntur, bona contrahenlium incestas nuplies, condemnatorum et proscriptorum secundum quod in novis constitu-tionibus cavetur, angariarum , parangariarum et plaustrorum , et naviumStoria dei Commi italiani. — 1. 25


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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