Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      libro teìtzo.
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      tondo di accogliere e riconoscere i legati, esortando chiunque a non lasciarsi ingannare dallo loro ciurmerle, e dichiarando rei contro le leggi divine e la vera fede cattolica coloro che ardissero sostenere che lo imperatore aveva dal papa ricevuta la corona a titolo di beneficio. Bandì intanto una dieta in Uhna da tenersi per la pentecoste del 1158, invitandovi tutti i principi; e spedì suoi messi in Italia, Binaldo cancelliere imperiale e Ottone conte Palatino, ai baroni e alle città amiche perchè si tenessero apparecchiati Prometteva a tutti eh' egli intendeva varcare le Alpi solo per domare i Lombardi ribelli, ma che non avrebbe trapassato l'Appennino. E'fu allora che papa Adriano si mosse, quasi o senza quasi, umiliandosi, a placare 1' animo di Federigo.
      XI. Bagunate in Ulma le milizie che vi accorrevano numerose da tutto il territorio dell' Impero germanico, Federigo mosse alla volta d'Italia. Per iscansare il difetto delle vettovaglie, divise in cinque parti Io esercito e lo avviò per cinque sbocchi in Lombardia. Enrico duca d'Austria e il duca di Ca-rintia con gli Ungheri vennero per la via di Canale, della Marca di Verona e del Friuli ; Bertoldo di Zaringa passò con le legioni di Borgogna e di Lorena il San Bernardo ; quelle di Franconia e di Svevia calarono per Chiavenna e per il lago di Como ; Federigo con le migliori milizie venne per la valle dell' Adige, dove avea già inviato Binaldo cancelliere e Ottone conte palatino per assicurare il passo. Accompagnavano l'imperatore, il re di Boemia, il duca di Svevia con Corrado conte palatino del Reno, e una falange di conti e baroni tedeschi, e non pochi grandi prelati, fra' quali gli arcivescovi di Ma-gonza, di Treveri e di Colonia.
      L'esercito condotto dal re di Boemia accampò intorno a Brescia, e tentando d'espugnarla vi trovò valida resistenza fino a che, arrivalo il Barbarossa co' suoi, fece guastare tutto il contado ; e ciò persuase i Bresciani essere vano e di gravissimo danno il durare più a lungo; e però si resero comprando caro la pace, e dando in ostaggio al vincitore sessanta de' più cospicui cittadini.
      Fornita la impresa di Brescia, innanzi di procedere a quella di Milano, lo imperatore fermossi a ragunare tutto lo


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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