Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      •188 storia dei comuni italiani.
      per tanti anni non avevano dato ricolto, i commerci impossibili a condursi, i guerrieri scemati di numero avevano posto
      10 scoraggiamento negli animi più fermi. Nella primavera del 1127 1' esercito di Milano, forte di nuovi alleati, pose il campo innanzi le mura di Como. Avevano fatti venire alcuni ingegneri pisani e genovesi, i quali fabbricarono torri e macchine d'ogni ragione per rompere la muraglia. La industria degli assediati non era stata meno operosa, perciocché afforzatisi con ogni ingegno, eransi provati d'incendiare gli ordegni militari del nemico, e di chiudere di notte tempo la breccia per la quale il dì dopo sarebbe entrato. Ma reputando impossibile protrarre più oltre la resistenza, imbarcate le donne, i fanciulli e la roba, pensarono di fuggire al castello di Vico, mentre i pochi guerrieri superstiti facevano sembianza di difendere la' breccia onde i Milanesi quivi occupati non iscoprissero la fuga.
      I Milanesi vinta la resistenza, irruppero dentro la città, ma rimasero stupefatti e scherniti trovandola vuota di gente e spoglia di roba. Ed accortisi che i fuggitivi si erano riparati in Vico con intendimento di sostenere un nuovo assedio, mandarono legati ad offrir loro pace, a patto che distruggessero le mura di Como, di Colognola e di Vico, e aiutassero i Milanesi in tutte le guerre.
      I Comaschi ebbero pace; ma il comune per trenta e più anni rimase dipendente da Milano, la quale, oramai fatta signora d' altre città, volle primeggiare e mescolarsi in tutte le faccende di Lombardia. E quindi intricarsi più sempre le fazioni, moltiplicarsi le piccole ostilità, crescere gli odi, e cospirare tutti per avvilirsi vicendevolmente e distruggersi. Nondimeno, perchè spesso accanto al male germoglia il bene, come la infausta contesa fra la chiesa e lo impero era stata alle oppresse città occasione di costituirsi a liberi comuni, così
      11 perpetuo guerreggiare di quelli, aveva ammaestrati gì' Italiani nella scienza militare, gli aveva rinvigoriti in modo che poscia valessero a sostenere la eroica lotta col più potente e prode degli imperatori germanici.
      XLV. Le città di Toscana, morta la contessa Matilde, cominciavano a mostrarsi sdegnose d'ogni oppressione feudale,


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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