Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      fu mestieri frenare un così pazzo ardore ; e in pochi mesi armate sessantatrè galere e oltre cento sessanta navi minori, un esercito di trentamila guerrieri capitanato da sei consoli salpò dal porto fra il giubilante popolo che lo accomiatava con mille benedizioni. Nel 1147 la flotta gettava l'ancora presso il capo della Gatta. Alfonso VffI re di Casliglia e Gar-zia re di Navarra eh' erano stati iniziatori della impresa, non avendo potuto lungo tempo mantenere per difetto di pecunia le genti raccolte, non si mossero allo arrivo de' Genovesi ; ai quali non rimaneva altro alleato di terra che Raimondo conte di Barcellona. Questi accorse celere alla chiamata de'capi della flotta per deliberare intorno all'ordine con che condurre una impresa che richiedeva somma accortezza, per la forte postura del luogo, resa fortissima dalle recenti fortificazioni che i Saraceni vi avevano fatte dopo il primo assalto de' Genovesi. Almeria, città difesa da un cerchio di mura con sedici torri, sorge in fondo a un golfo, che dal capo della Gatta verso levante si distende in una curva di ventiquattro miglia chiudendosi col capo di santa Elena a ponente. Balduino console genovese si spinse avanti con quindici galere, e difaccia ad una moschea cominciò a sbarcare i combattenti. I Saraceni che se ne erano accorti, sebbene le navi fossero in iuogo da non potersi scoprire dalle torri, escirono dalle mura e li respinsero, in questo mentre da una parte sopraggiungeva con oltre venti navi il console Doria ; il rimanente della flotta processe fino alla darsena. I Saraceni, travagliati dalla parte del mare, ed aggrediti da fronte e da tergo e da fianco, dai Genovesi sbarcati presso alla moschea, e presso la dàrsena, e dalle genti del conte di Barcellona, vedendosi contesa ogni via a fuggire si provano a resistere disperatamente ; ma dopo una sanguinósa battaglia furono sconfitti ; parecchie migliaia rimasero morti sul campo, moltissimi affogarono in mare. La città rimaneva tuttavia inespugnata : la cinsero d' assedio, tempestandone le mura con macchine belliche. Ma allorché, forse mossi dalla prospera fortuna delle armi cristiane, il re di Castiglia e quel di Navarra giunsero con mille fanti e quattrocento cavalli, deliberarono di tentare lo assalto. De'trenta mila Mori che difendevano Almeria ventimila circa furono


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Storia dei comuni italiani
Volume Primo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1864 pagine 591

   

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